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Guardiagrele: all'emergenza idrica si aggiunge il rischio contaminazioni

Il Comitato Civico fa appello ai Sindaci dell'Avello, massima autorità sanitaria

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Allo stato di emergenza idrica va ad aggiungersi un ulteriore problema.
A Guardiagrele infatti scatta l'allarme contaminazione delle acque e conseguente rischio di epidemie a causa della cattiva qualità delle stesse.

Una situazione, come ha fatto notare il Comitato civico, che deriva in ogni caso dalle interruzioni al normale ciclo di erogazione dell'acqua (attualmente i litri erogati al secondo sono circa 25, di cui 18 dall'Aca, contro gli 80 di cui la città necessiterebbe).

Proprio il Comitato civico ha intenzione di richiedere ufficilamente la procedura d'ermegenza, come previsto da dreceto legge, facendo appello all'autorità dei sei Sindaci del comprensorio servito dall'acquedotto dell'Avello.

In tal modo la Sasi spa, ente gestore, avrà l'obbligo di intervenire per garantire una volta per tutte il ripristino del normale flusso idrico.
Un intervento, finanziato dall'Ente regionale unico per il sitema idrico, che vedrà l'avvio di opere di ristrutturazione sulla rete idrica.
A supervisionare le operazioni sarebbe il commissario dell'ente d'Ambito unico regionale Pierluigi Caputi.

Gli esponenti del Comitato ritengono che tale prucedura possa essere l'unica in grado di condurre alla risoluzione del problema, a differenza degli inutili espedienti quali ricorsi e diffide.

Il centrosinistra all'opposizione, dal canto suo, questa domenica è stato presente in Piazza Santa Maria Maggiore al fine di illustrare ai cittadini la proposta avanzata dal consigliere Simone Dal Pozzo, ossia la diffida e lo sciolgimento della Sasi  in vista della costituzione di un consorzio pubblico di gestione idrica. Una proposta tuttavia non ben vista dall'Amministrazione di centrodestra.

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