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Associazione Salute è Diritto: "il nostro racconto sull'Ospedale"

Parte 3

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I primi mesi li lasciammo trascorrere, diamo giustamente il tempo di ambientarsi e non li disturbiamo più di tanto. Il 14 maggio 2019, si tenne all'Aquila un consiglio regionale dove il nostro gruppo si autoinvitò. Intervistammo per la prima volta in veste di Assessore regionale Mauro Febbo che ci confermò la sua volontà di procedere nel formulare una proposta al Ministero della Salute dove venisse chiesta la riprogrammazione dell'intera rete ospedaliera regionale. Ci disse che in quella proposta figurava anche il nosocomio guardiese come presidio di zona disagiata. Sempre lo stesso giorno venne intervistata anche l'Assessore Veri' che dichiarò le stesse cose. Sul finire, consegnammo anche un nostro "tapiro" all'ex Assessore Silvio Paolucci come segno di inimicizia e come ringraziamento per averci chiuso l'ospedale. A seguire, il 31 maggio 2019, ci fù la nostra prima riunione ufficiale presso la sede dell'Assessorato alla Sanità con il nuovo assessore Veri'. Quell'incontro fu promosso dal Consigliere regionale Montepara su nostra richiesta e ancora in quell'occasione, l'Assessore ci rassicurò sul futuro del nosocomio guardiese. Dopo quell'incontro, ne seguirono altri due nel corso del 2019. Il 2 agosto 2019, organizzammo un incontro pubblico in piazza Santa Maria Maggiore a Guardiagrele nel quale venne l'Assessore Mauro Febbo, il Consigliere di maggioranza Fabrizio Montepara e il Consiglire di minoranza Francesco Taglieri, oltre al Sindaco e alle opposizioni comunali. L'Assessore Febbo ci portò una novità, disse che per Guardiagrele, sarebbe stata formulata la proposta di " Stabilimento Ospedaliero". E cioè un piccolo ma utile ospedale con reparti di Medicina, Geriatria, Lungodegenza, Pronto Soccorso, Rediologia, Laboratorio Analisi, Dialisi e i servizi ambulatoriali del distretto. Insomma, un ospedale che potrebbe rispondere in modo reale alle esigenze del territorio. Ci venne detto che la scelta dello Stabilimento anziché dell'Ospedale di zona disagiata, sarebbe stato più consono per il nostro presidio e che la sua funzione sarebbe stata quella di supporto all'Ospedale di Chieti. Da quel momento in poi, non si parlò più di ospedale di zona disagiata ma di stabilimento ospedaliero. Per noi andava bene, tutto quello che volevamo era che approvassero il prima possibile questa nuova formulazione e che venisse messa in atto. Nel corso degli ultimi mesi del 2019 abbiamo sollecitato ripetutamente i politici di riferimento regionale ma venivamo sempre liquidati con la solita risposta e cioè che avremmo dovuto aspettare che il Ministero si pronunciasse in merito al piano di riordino della rete ospedaliera abruzzese. Il 25 gennaio 2020, il sodalizio ripropose un nuovo incontro pubblico, questa volta presso il salone dell'Ente Mostra dell'Artigianato abruzzese in via Roma a Guardiagrele, parteciparono l'Assessore alla Sanità Nicoletta Veri', l'Assessore Nicola Campitelli, il consigliere Fabrizio Montepara, il Sindaco di Guardiagrele e le opposizioni comunali. In quell'incontro venne ripetuta la stessa cosa, anzi no, l'Assessore Veri', ci disse che entro un mese - un mese e mezzo da quel giorno, il Ministero si sarebbe pronunciato.

Sul finire del mese di febbraio 2020, ci fu una visita ispettiva - organizzativa presso il nosocomio guardiese, alla quale presero parte, l'Assessore Veri', l'Assessore Campitelli e il nuovo Direttore Generale della ASL Lanciano- Vasto- Chieti Thomas Schael. Erano presenti anche il Sindaco di Guardiagrele e le opposizioni comunali. Partecipammo anche noi a quell'incontro durato circa 3 ore, ma non ci fu nessuna visita ispettiva alla struttura, solo un lungo colloquio in una stanza. Il direttore Schael non ci fece entrare e nemmeno il nostro operatore video fu autorizzato ad entrare, ma poterono solo due componenti del nostro gruppo. L'esito di quell'incontro fu triste e desolante. Il direttore Schael, disse senza mezzi termini che qualora le intenzioni della politica regionale abruzzese, fossero state quelle di riattivare il presidio guardiese come Stabilimento ospedaliero, lui si sarebbe immediatamente dimesso dalla sua carica. In quell'istante, capimmo che c'era qualcosa che non tornava. Chiamammo prontamente i politici regionali di riferimento chiedendo loro spiegazioni riguardo quelle esclamazioni, ma niente, il tutto veniva sminuito e fatto passare come fatto poco rilevante. Invece per noi lo era, eccome!

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