È il 12 ottobre, è il giorno in cui una ragazza, catapultata in un mondo tutto nuovo, affascinante e misterioso al tempo stesso, sente già nostalgia di casa.
Siamo a Trieste. La “patria” sembra così lontana...
e invece, inaspettatamente, si comprende “quanto sia piccolo il mondo”.
Sulla strada, di ritorno da una lezione di economia, ecco che comincia a farsi sempre più nitida l'immagine di un uomo. Un uomo che batte il ferro.
L'aria di casa inizia a farsi sentire, così limpida, chiara.
Lei sente il cuore pieno d'orgoglio: è Filippo Scioli, che le ricorda quanto il legame con la propria terra resti costantemente solido, forte.
Quella sorpresa inaspettata fa sì che la giornata prenda una piega diversa, unica.
È la giornata in cui si fa mostra delle eccellenze che il nostro paese vanta.
Anche alla storica regata velica della Barcolana di Trieste, con un'esposizione della Mostra dell'Artigianato Artistico Abruzzese, Guardiagrele lascia il segno.
Migliaia di visitatori, curiosi e affamati d'arte, hanno preso d'assalto lo stand allestito dalla Regione per volontà dell'assessore Donato Di Matteo.
Il risultato è stato strabiliante. Il tutto è stato apprezzato, ammirato, guardato con occhi pieni di entusiasmo.
Entusiasmo che ha, poi, trovato il culmine nelle specialità gastronomiche messe in “bella mostra” sullo stand del “Villaggio Abruzzo”, lungo le sponde del canale Ponterosso.
A riscuotere il successo più grande, però, sono stati gli artigiani, il cuore del nostro Abruzzo.
Il guardiese Filippo Scioli, con il suo ferro battuto, Giuseppe Liberati, di Villamagna, con le sue ceramiche e Luigi D'Alimonte di Cugnoli, con la pietra della Maiella, hanno dato dimostrazioni pratiche del loro affascinante talento.
Un talento che ricorda come, spesso, dietro le cose, apparentemente piccole, si trovino, in realtà, i più grandi e preziosi tesori.