L'ex alunno Gabriele Tedeschini torna “sui banchi di scuola” in una veste completamente nuova: presenta il suo libro, la sua storia, la sua famiglia.
Oggi, 25 marzo 2015, gli studenti del Liceo Scientifico dell'Istituto Omnicomprensivo di Guardiagrele assistono alla presentazione del libro composto da questo giovane talento: “La Dittatura Militare Argentina dal 1975 al 1983”.
Gabriele racconta come l'opera risulti il ritratto della sua famiglia.
L'essere italo-argentino, in primo luogo, lo ha portato a indagare a fondo, scoprendo e riscoprendo le proprie origini.
“È ciò che dovremmo fare tutti. Non smettere mai di indagare, ricercare, scoprire”, dice.
Oggi, rivolge un'importante lezione ai ragazzi e, per farlo, si serve non solo del suo sapere, che traspare chiaramente dalle parole da lui pronunciate, ricche di passione per l'ambito storico, ma anche di spezzoni di un film relativo alla materia esplicata nel suo libro.
Le immagini mostrate sono atroci. La forza di non tradire viene messa a repentaglio dalle pene corporali durissime, a cui i malcapitati vengono sottoposti.
Una realtà difficile, che la famiglia di Gabriele ha sperimentato e sentito sulla propria pelle.
“Mio nonno è stato direttamente coinvolto.
Sono entrati in casa, hanno messo tutto a soqquadro, lo hanno incappucciato e condotto in un luogo “sconosciuto”. Ha trascorso le 72 ore peggiori della sua vita, ma poi è stato liberato. Un'esperienza che lo ha segnato nel profondo.”
Dalle parole di Gabriele viene fuori la sua viva partecipazione alle vicende della famiglia.
“Un'emozione che rimane ancora fortissima. Sentire i racconti di mio nonno è stato ciò che mi ha spinto a non restare solamente ad ascoltare.
Ho deciso di agire, di indagare. Così è venuto fuori il mio libro.”
Ieri, 24 marzo, ricorreva, inoltre, un evento importantissimo, legato profondamente a questo libro e alla storia che “si cela” dietro di esso.
39 anni dal Colpo di Stato che ha portato la Dittatura in Argentina.
39 anni dall'inizio della sofferenza per molti uomini e per le loro famiglie.
39 anni per non dimenticare.
È proprio questo, ciò che Gabriele vuole trasmettere: la memoria sopravvive, sempre.
L'instancabile voglia di ricercare risulta, così, l'elemento più importante per far sì che essa riaffiori, in ogni istante, con tutta la forza e la “prepotenza” di cui è capace solo un eroe come il ricordo, insieme con la storia, sua fedele compagna.