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L'acqua è un bene di tutti ma pochi se ne interessano

Dal 18 al 23 Aprile presso la Sala San Silvestro

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A un mese dalla consultazione referendaria si moltiplicano in tutta Italia le iniziative di informazione ai cittadini sui rischi della privatizzazione dell'acqua. Il referendum sull'acqua è nato come risposta alla privatizzazione dell'acqua il 4 novembre 2009 dopo un iter parlamentare durato due anni. Il governo Berlusconi, con l’articolo 23 bis della Legge 133/2008, aveva provveduto a regolamentare la gestione del servizio idrico integrato che prevedeva, in via ordina­ria, il conferimento della ge­stione dei servizi pubblici lo­cali a imprenditori o società, mediante il rinvio a gara, en­tro il 31 dicembre 2010. Quel­la legge è stata approvata il 6 agosto 2008, mentre l’Italia era in vacanza. Un anno do­po, precisamente il 9 settem­bre 2009, il Consiglio dei mi­nistri ha approvato un decre­to legge (l’accordo Fitto- Cal­deroli), il cui articolo 15, mo­dificando l’articolo 23 bis, muove passi ancora più deci­sivi verso la privatizzazione dei servizi idrici, prevedendo: a) l’affidamento della gestio­ne dei servizi idrici a favore di imprenditori o di società, anche a partecipazione mista (pubblico-privata), con capi­tale privato non inferiore al 40%; b) cessazione degli affi­damenti «in house» a società totalmente pubbliche, con­trollate dai comuni alla data del 31 dicembre 2011. Questo decreto è passato in Senato per essere trasfor­mato in legge. Il Pd, che è sempre stato piuttosto favore­vole alla privatizzazione del­l’acqua, ha proposto nella per­sona del senatore Bubbico, un emendamento-compro­messo: l’acqua potrebbe esse­re gestita dai privati, ma la proprietà resterebbe pubbli­ca. Come dice padre alex zanotelli da anni impegnato nella salvaguardia dei diritti civili: " Questa proposta, fatta so­lo per salvarsi la faccia, passa con un voto bipartisan! Ma la maggioranza vota per la priva­tizzazione dell’acqua. L’oppo­sizione (Pd e IdV), vota con­tro il decreto-legge. E così il Senato vota la privatizzazione dell’acqua, bene supremo og­gi insieme all’aria! È la capito­lazione del potere politico ai potentati economico-finan­ziari. La politica è finita! È il trionfo del mercato, del profit­to. È la fine della democrazia." Per fortuna grazie alle numerose firme raccolte in tutta Italia dai comitati si è riusciti ad ottenere che i cittadini esprimessero direttamente il loro parere su una questione così importante e delicata per il presente, ma soprattuto per il futuro quando le risorse d'acqua potabile diminuiranno. Per informare sull'argomento è in corso in questi giorni, precisamente dal 19 al 23 aprile la mostra H2Ok presso la Chiesa di San Silvestro in Via Roma a Guardiagrele. La mostra-percorso mette in evidenza gli usi e i consumi dell'acqua e la sua iniqua distribuzione in tutto il mondo. Patrocinata dal Comune di Rapino la mostra, ad oggi, non è ancora riuscita a richiamare il folto numero di visitatori che merita. Il problema è che ogni volta si pensa al referendum lo si fa in base alla propria opinione politica, ma non c'è niente di più sbagliato. Temi quali la privatizzazione dell'acqua, l'energia nucleare, dovrebbero essere al di sopra dell'appartenenza politica, dovrebbero essere diritti universali condivisi da tutti, è in gioco il nostro futuro e quello di chi verrà dopo di noi e in mezzo a tanta indifferenza la soluzione è una sola: INFORMARSI. L'obiettivo principale della mostra è questo, ora sta a noi decidere che fare.
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