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Ospedale verso la chiusura «L'assistenza è a rischio senza servizi alternativi»

Le accuse del Tribunale del malato alla Regione I sindaci: troppo tardi per preparare contromosse

La Redazione
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Nervi tesi sulla questione ospedale dopo l'annuncio del governatore Gianni Chiodi su possibili ritardi nell'attivazione dei servizi sanitari alternativi agli ospedali che chiuderanno entro l'anno. Con il presidente della sezione guardiese, Antonio Ianieri, il Tribunale del malato fa notare che «così il vuoto di assistenza sanitaria che si prospetta per Guardiagrele e il suo bacino di quasi 40mila utenti della sanità sarà ancora più pauroso del previsto». Tra i sindaci della pedemontana servita dal Santissima Immacolata c'è chi non digerisce l'attesa per il 15 dicembre, data in cui verrà discusso davanti al Tar de L'Aquila il ricorso presentato dal Comune contro la chiusura del presidio guardiese. «Il 15 potrebbe essere troppo tardi per preparare contromosse al prevedibile blocco dei ricoveri, e quindi la virtuale chiusura», spiega Adamo Carulli, sindaco di Roccamontepiano. «Ho quindi chiesto al sindaco Sandro Salvi», fa sapere «di convocare dopo la festività dell'Immacolata il Comitato in difesa dell'ospedale (che annovera appunto anche i sindaci dei Comuni del bacino, ndc) anche alla luce delle affermazioni poco rassicuranti di Chiodi». La Asl si prepara allo smantellamento del Santissima Immacolata. Ieri il manager Francesco Zavattaro ha visitato l'ospedale. Il 2011 comincerà nel ricordo del pronto soccorso e dei reparti superstiti di psichiatria e geriatria. Al momento c'è che il pronto soccorso sarà trasformato in "punto di prima assistenza" attivo per 12 ore al giorno.
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