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TUTTE LE STRADE PORTANO A GUARDIAGRELE (o quasi)

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Ci sarebbe da auspicare elezioni amministrative e gare ciclistiche ogni anno, dato che le prime ci regalano strade sfalciate e le seconde strade asfaltate.

Dopo anni di jungla lungo le carreggiate, finalmente l’amministrazione ha dispiegato uomini e mezzi per pulire i cigli delle strade, quelli di competenza pubblica ed anche quelli privati. Non si può che esserne contenti, certo, ma è umiliante avere diritti solo a scadenza di un mandato elettorale.

Tutto particolare, però, il caso del tratto di superstrada che da sotto San Martino sulla Marrucina va verso Comino. Una vera e propria terra di nessuno. Di competenza di una provincia che ha smesso di esercitare il suo ruolo ancor prima che la legge le cancellasse, il Comune si è ricordato di questo trafficatissimo troncone solo in occasione di una famosa gara ciclistica, mandando i mezzi della raccolta dei rifiuti a pulirla.

Niente segnaletica orizzontale, quella orizzontale ricoperta dalla vegetazione, auto che procedono a zig zag per evitare buche e avvallamenti. D’estate sembra di partecipare ad una puntata de “l’isola dei famosi” con rami e rovi che occupano la carreggiata, quando piove si deve procedere al centro della strada per timore che cadano rami o alberi addossi, in caso di nevicata viene aperta un pezzo di corsia e si fa lo slalom tra gli alberi caduti.

Nonostante la presenza in provincia, fino al mese di aprile, dell’assessore Donatello Di Prinzio, nulla è stato fatto. Come nulla è stato fatto per la Madonnuccia, promessa elettorale del centrodestra un quinquennio fa, se non un po’ di asfalto e un tardivo monitoraggio di una situazione stradale che ad ogni precipitazione si gonfia e cede. Le promesse passano, i problemi restano.

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