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L’assessore Febbo ha affossato il Parco della Costa teatina

Notizie dal Consiglio Regionale

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"L’arrivo del Commissario per il parco della costa teatina è l’ennesima riprova della politica fallimentare dell’assessore Mauro Febbo e della giunta di centro destra che ha miseramente gettato alle ortiche tutto il paziente lavoro di concertazione messo in piedi dall’amministrazione passata, lavoro finalizzato proprio alla salvaguardia e alla tutela di quelle aree. E’ opportuno ricordare che la perimetrazione provvisoria per la istituzione di un parco nazionale è di competenza del ministero. Ma, al fine di ricercare una soluzione condivisa dalle comunità locali e assicurare una partecipazione e una condivisione sulla istituzione del parco, fu l’allora ass. Caramanico a stabilire un accordo con i dirigenti del ministero il 6/9/2006 che demandava alla Regione la possibilità di presentare una proposta di perimetrazione sentite le comunità locali. Febbo ha interrotto quel dialogo con le amministrazioni comunali sulle diverse ipotesi di perimetrazione, facendo prevalere sugli interessi di quei territori la propria contrarietà al parco, di cui non ha mai fatto mistero. Ricordo che nel 2002 la Provincia di Chieti, con il Comune di Ortona, hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro l’istituzione del parco della costa teatina. Dunque oggi siamo di fronte a un’occasione persa dalle comunità locali per l’irresponsabilità di un assessore, che invece di coordinare il tavolo dei lavori ha creato confusione, alimentando la polemica per arrivare in consiglio regionale ad avanzare la proposta di un “ parco a isole” che è semplicemente assurda, per non dire ridicola. Desta perplessità il fatto di sapere che tale perimetrazione escludeva la zona di “ contrada Feudo” destinata alla realizzazione del Centro oli ed alle aree agricole che, se inserite, avrebbero potuto beneficiare dei finanziamenti previsti dallo stesso assessore Febbo nel Piano di Sviluppo Rurale. Purtroppo, in questa regione siamo abituati ai commissariamenti; abbiamo perso una occasione per decidere il nostro sviluppo. Ma ci auguriamo di poter comunque dire la nostra. Resta comunque la soddisfazione di fronte alla volontà espressa da molti comuni a favore del parco. Spiace constatare che Febbo non ha dato ai comuni la possibilità di essere protagonisti delle scelte future che interesseranno il loro territorio, preferendo sabotare un programma di lavori che aveva come unico scopo la tutela e la salvaguardia di uno degli angoli più belli della nostra regione".
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