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Signor Presidente non promulghi il decreto del Governo. Il testo della lettera inviata al Presidente della Repubblica dal gruppo consiliare "Guradiagrele il bene in comune"

Qualora la norma dovesse entrare in vigore, in un solo colpo il diritto alla salute di migliaia di cittadini verrebbe letteralmente calpestato.

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Signor Presidente della Repubblica, da mesi seguiamo con assiduità le sorti della organizzazione sanitaria della regione Abruzzo e, in modo particolare, quelle dei piccoli ospedali (tra i quali quello di Guardiagrele, la città nella quale esercitiamo il ministero di consiglieri comunali). Il Commissario ad acta per il rientro dai disavanzi del settore sanità della regione Abruzzo nell’agosto dello scorso anno approvò il c.d. Programma Operativo (previsto dalla L. 191/2009) che prevedeva la disattivazione (chiusura) entro il 31 dicembre 2010 dell’ospedale di Guardiagrele, un presidio collocato in zona montana che serve una popolazione di circa quarantamila abitanti. Contro quei provvedimenti (si tratta di due delibere commissariali), promuovemmo due ricorsi davanti al TAR. Prima il Consiglio di Stato in sede di appello cautelare e, quindi, il TAR Abruzzo con due recentissime sentenze del maggio scorso (la n. 263/2011 e la n. 292/2011), hanno dapprima sospeso e, poi, annullato il Programma Operativo “salvando”, di fatto, l’ospedale di Guardiagrele non ancora chiuso e sancendo la riapertura di altri piccoli ospedali che, intanto, erano stati già disattivati. Ora, nella bozza della manovra economica che il Governo si accinge ad adottare, si stabilisce l’approvazione del Programma Operativo 2010 che il TAR aveva annullato perché in contrasto con le Leggi della Regione Abruzzo in tema di organizzazione sanitaria e con lo stesso “Piano di rientro” che il Commissario era chiamato ad adottare. In sostanza, quegli atti commissariali diventano legge dello Stato e, con legge dello Stato, si stabilisce la chiusura di piccoli ospedali! Questo provvedimento, che riteniamo illegittimo perché in contrasto con i principi di sussidiarietà, leale collaborazione, uguaglianza, ragionevolezza e separazione delle competenze e dei poteri, appare lesivo dei diritti dei cittadini perché, con poche righe, trasforma la Costituzione della Repubblica in carta straccia. Noi ci appelliamo a Lei, Signor Presidente, perché eserciti con vigore tutte le Sue prerogative facendo in modo che il decreto che il Governo si accinge ad approvare non contenga quella sciagurata previsione e perché, se sarà necessario, non proceda alla sua promulgazione. Riteniamo, infatti, che qualora la norma dovesse entrare in vigore, in un solo colpo il diritto alla salute di migliaia di cittadini verrebbe letteralmente calpestato. Confidando nel Suo intervento, salutiamo con deferenza. I Consiglieri comunali Gianna Di Crescenzo - Carla Altorio - Simone Dal Pozzo – Angelo Orlando –Gianluca Primavera
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