Partecipa a GuardiagreleWeb.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Sabato 25 Giugno 2011 la benedizione della Confraternita di San Donato

Donato da Dio ai guardiesi la presenza spirituale di San Donato

Condividi su:
Sabato 25 Giugno 2011 alle 17.30 verrà traslata la statua di San Donato dalla chiesa di Maria SS. Del Rosario alla Chiesa di San Nicola di Bari. Durante la Santa Messa ci sarà la benedizione della Confraternita di San Donato. Lo Stemma pensato e disegnato dal confratello Paolo Damiano traduce la Testimonianza Viva della Confraternita di San Donato: "Omnia Propter Evangelium" Il motto -"Tutto [io faccio] a causa del Vangelo" (1Cor 9, 23)- e lo stemma scelto dalla Confraternita intendendo esprimere che il ministero del vescovo San Donato era completamente a servizio del Vangelo di Gesù, il quale lo spingeva a donarsi totalmente al popolo a cui era mandato. Il Vangelo Il "Vangelo" è certamente un libro - come è tratteggiato nella parte sinistra dello scudo - ma, prima ancora, è il lieto messaggio di Gesù. Ancor più profondamente, è la stessa persona di Gesù, Figlio eterno di Dio fatto uomo. Egli è la manifestazione dell'amore di Dio per noi uomini; è l'Alfa e l'Omega, perché in Lui è iniziata e in Lui troverà conclusione e compimento la storia di ognuno di noi e dell'intera umanità. Ciò viene espresso, nello stemma, dai tre colori con cui il Vangelo è disegnato: l'oro che significa l'amore glorioso (cioè gratuito e senza fine) che il Padre, in Gesù, ci comunica; il rosso che indica la divinità di Gesù; l'azzurro delle lettere che richiama la sua umanità. Sotto il Vangelo di Gesù è tratteggiato il pastorale, simbolo del ministero del Vescovo. Esso non sta sopra il Vangelo, ma sotto: illuminato dalla luce che ne promana, ma anche giudicato da essa. San Donato Donato da Dio ai guardiesi la presenza spirituale di San Donato,ha ed è l'eccezione aurea , singolare e apostolica della vita dallo sguardo paterno e dall' occhio immortale, occhio sacerdotale tutto illuminato d'amore e forza divina, vigilante con lo zelo vescovile e la pietas e la potenza tipica dei santi martiri dal sigillo sanguigno e perciò (come insegna la Croce) supremo e imperituro, sul destino unico dei fratelli di Guardiagrele o no, per i quali d'anno in anno, angelico pastore, per mille vie e modi palesi o misteriosi,sempre cure e pensieri onde difendere o richiamare tutti quanti sulla retta strada di Gesù Cristo, unica e vera nostra via, verità e vita . Le colline vittoriose e il leone della città di Guardiagrele Il profilo montuoso su cui poggia il pastorale, rievocando il verde delle colline guardiesi, indica che il servizio episcopale deve realizzarsi nella concretezza della vita di un territorio e di un popolo. Quest'ultimo concetto ritorna anche nella parte destra dello scudo, che richiama, ma anche trasfigura, lo stemma della città di Guardiagrele. Il leone con l'immagine della croce è il riferimento inequivocabile alla radice cristiana del territorio e della sua cultura. Nello stemma, la croce è resa luminosa, nel centro, con raggi dorati. È la croce gloriosa di Gesù che ricorda la sua morte e risurrezione, compimento del suo Vangelo di amore. Essa precisa il senso cristiano dell'immagine della croce e invita a riscoprirlo. Impegna la Confraternita - e con lei ogni cristiano - a ritrovare ogni giorno l'identità della tradizione cristiana per trasmetterla alle nuove generazioni.
Condividi su:

Seguici su Facebook