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UN TUFFO NEL PASSATO

Frascarello: il cibo del conforto

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Un mix perfetto di contenuti, tra poesia, cibo, oreficeria e tanta simpatia dei partecipanti, hanno reso ieri sera la gara dei frascarelli unica nel suo genere. Teatro della gustosa contesa il ristorante Santa Chiara, le protagoniste erano da una parte la cuoca locale Elisa Primavera, dall’altra la cuoca lancianese Mariù Antinori De Gregorio. Ciascuna partecipante ha preparato un piatto tradizionale ed uno innovativo, con l’unica costante del frascarello. Con un modesto valore calorico e la genuinità dei suoi ingredienti ( farina di grano tenero di tipo O e un po’ di acqua), si presenta come un piatto eclettico che può essere condito a piacere sia in bianco, ma anche con sughi di pomodoro o ragù di carni. Il frascarello rappresenta un piatto povero della nostra tradizione gastronomica, e può essere definito come cibo del conforto, preparato dalle nonne e legato agli ambienti e ai territori del passato. Ma può essere definito anche come cibo della vita: bagnando una scopetta di saggina e spruzzando velocemente l’acqua sulla farina stessa, si ottengono glomeruli, che una volta setacciati restituiscono i frascarelli, che cucinati con brodo di gallina, permettevano alle donne nutrici di fare il latte. A decretare la vincitrice, una giuria composta da esperti e presieduta da Santino Strizzi. La cena ha previsto un ricco aperitivo cenato, le quattro pietanze preparate dalle contendenti, e il dolce di Santa Chiara ( la pizza dolce). Due vini sapientemente scelti hanno accompagnato la serata: Ikebara Novello 2010, un Montepulciano di Zaccagnini, e il Lapis, un rosato giovane. Coordinate dallo chef del ristorante, Domenico Scotti, la signora Elisa ha praparato come piatto tradizionale i frascarelli al pomodoro e basilico, e come piatto innovativo frascarelli con lenticchie, panocchie e vongole. La signora Mariù ha risposto con frascarelli con pomodori appesi, e fracsarelli con con baccalà e peperoni. Per una manciata di punti si è aggiudicata la gara la nostra compaesana, Elisa. Il piatto che le ha dato la vittoria è stato quello innovativo, definito dalla giuria come una composizione armoniosa di sapori. Non è una cuoca di professione, bensì un auto - didatta, che da sempre ha questa passione e amore per la cucina. Un percorso fatto di prove e riprove, che ha dato però ottimi risultati. Entrambe le signore sono state premiate dall’Orafo Maurizio D’Ottavio, che per la speciale occasione ha realizzato due coppie di orecchini a forma di frascarello, con due prototipi, uno a forma di scopetta e uno a forma di setaccio. La serata è stata animata dall’attore Fabio Di Cocco, che ha recitato alcune poesie di Modesto Della Porta, da Peppino Ferrari, che ha dato una sua esilarante e ironica interpretazione al rapporto storico e culturale tra Guardiagrele e Lanciano. Circa settanta le persone presenti all’evento, tra cui i sindaci delle due città, Salvi e Paolini, entrambi entusiasti di una serata che è stata un’occasione piacevole, allegra e gustosa per trovare nel cibo la propria storia, per riscoprire quei sapori e quegli odori dell’infanzia, e quindi il conforto di un tempo ritrovato. Gino Primavera, il proprietario del ristorante, ha raccontato come la serata decisamente ben riuscita, sia nata per gioco con Mario Del Zoppo, suo amico di Lanciano, che pur facendo ben altro nella vita, si diletta in gastronomia. L’obiettivo, dice, vuole essere quello di non far andare nulla perduto, soprattutto le nostre tradizioni. “Alcuni piatti sono in estinzione e noi vogliamo impegnarci a far rivivere questi piatti del ricordo. Proprio per questo motivo due anni fa, in collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria, abbiamo dato la possibilità a quattro studenti di uno stage durato circa un mese. Ogni giorno partecipavano altri quattro esterni, e si sfidavano a realizzare piatti della tradizione. Ne sono stati realizzati ben 74”. Il 22 dicembre, Gino Primavera, insieme con l’Oratorio “Don Filippo Carunchio” e il Comune di Guardiagrele, sarà impegnato in un importante progetto di educazione alimentare per gli adolescenti. Una serie di lezioni ed un convegno con un approccio non scientifico o di indottrinamento, bensì di gioco, con l’obiettivo di non imporre modificazioni dei comportamenti alimentari, bensì di indurre a comportamenti virtuosi.
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