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SANITA': il Centrodestra contro la riconversione del Presidio Ospedaliero

Iezzi : "necessario continuare un dialogo costruttivo con le autorità sanitarie"

La Redazione
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Il prossimo 23 marzo sarà discusso al TAR de l'Aquila il ricorso presentato dall'Amministrazione Comunale contro la riconversione del P.O. di Guardiagrele, prevista nel Piano Operativo del Commissario per la Sanità. Si tratta della discussione di merito, che segue l’accoglimento della richiesta di sospensiva, ottenuta dal TAR in prima battuta, senza dover ricorrere ad un successivo passaggio al Consiglio di Stato. Il ricorso dell’Amministrazione Comunale è stato affidato allo studio legale dell'avv. Marcello Russo, che ha difeso l’Ospedale di Guardiagrele contro il piano aziendale elaborato dall’Ing. Maresca nel 2009, che già prevedeva la riconversione del nostro Ospedale in struttura territoriale. Proprio in questi giorni è stata depositata dall'avv. Russo la memoria conclusiva, dopo che molte altre sono già state depositate in contraddittorio con quelle elaborate dall'Avvocatura dello Stato che difende l’operato del Commissario. Le ragioni addotte dall’Amministrazione a difesa dell'Ospedale si fondano sia su questioni giuridiche che su questioni più strettamente tecnico-sanitarie. Tra le questioni giuridiche si contestano: 1. vizi nell’atto di nomina a commissario del Presidente Chiodi, in erronea applicazione dell'art. 120 della Costituzione; 2. la violazione del Piano Sanitario Nazionale, dell'accordo Governo-Regione del 6/3/2007 e del Piano Sanitario Regionale del 10/3/2008, tutti vigenti; 3. la mancata pianificazione di un programma che, partendo dalle cause del dissesto, tracciasse un percorso per il rientro nella normalità, modulando tempi e spese per l’uscita dalla situazione di deficit sanitario; 4. la mancata applicazione dei principi di sussidiarietà, partecipazione e concertazione, previsti dall'art. 120 della Costituzione e dallo Statuto Regionale agli art.li 11-12-13; 5. l'avvenuta adozione di numerosi “provvedimenti duali”, cioè recanti la doppia firma del Commissario e del Sub-Commissario, da ritenersi inammissibili. Tra le questioni tecnico-sanitarie si contestano: 1. la mancata contestualità tra la soppressione dei piccoli ospedali e l’apertura di nuove strutture sostitutive, idonee a rispondere alle esigenze sanitarie del territorio; 2. l'inadeguatezza del PTA previsto per Guardiagrele, non adeguato ai bisogni concreti della popolazione; 3. gli effetti dei provvedimenti di chiusura sulla funzionalità del sistema sanitario locale, con il prevedibile ulteriore sovraffollamento dell’Ospedale di Chieti, già intasato; 4. la mancata produzione di risparmi economici con le attività di chiusura programmate. L'accoglimento del ricorso dell’Amministrazione da parte del TAR non avrebbe l’effetto di ritardare il processo di risanamento della sanità regionale, ma avrebbe l’effetto di ricondurre questo processo nei binari giusti, che non sono quelli della chiusura dei piccoli ospedali. Infatti, la soppressione di strutture come l’Ospedale di Guardiagrele potrebbe produrre, tra l’altro, anche nuove migrazioni di malati fuori regione, causando quindi l’aumento dei costi per la sanità abruzzese, oltre a mantenere inutilizzate strutture esistenti ancora valide. L’azione giudiziaria promossa dall’Amministrazione presso il TAR, frutto di un lavoro continuo e gravoso, si è rivelata per il momento l’arma più efficace per fermare la riconversione dell’Ospedale di Guardiagrele. A prescindere dall’esito del ricorso, sempre spiacevole tra istituzioni che dovrebbero operare in collaborazione, il Giudice non può che rimettere le cose su un binario corretto e in ogni caso sarà necessario continuare un dialogo costruttivo con le autorità sanitarie, sia commissariali che aziendali, al fine di poter disporre di servizi sanitari efficaci ed efficienti nell’interesse dei cittadini.
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