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Spending Review e l'ufficio del Giudice di Pace

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L’Amministrazione comunale di Guardiagrele, pur essendo pienamente consapevole del ruolo svolto sul territorio dal locale Ufficio del Giudice di pace, ha dovuto fare i conti con la normativa statale, che nella prospettiva della spending review (revisione della spesa pubblica), ha imposto una razionalizzazione di tali uffici e, in modo pilatesco e irresponsabile, ha riversato sugli Enti locali la sofferta scelta sul futuro degli uffici più piccoli.

E’ stato, infatti, chiesto ai Comuni medesimi di accollarsi le spese di funzionamento e di personale, nonostante i tagli dei contributi. L’Amministrazione avrebbe dovuto sostenere circa 20.000 euro per le spese di funzionamento dell’ufficio e ne avrebbe avuto possibilità dalle risultanze di bilancio. Oltre a ciò avrebbe dovuto accollarsi la spese per due unità di personale amministrativo, uno dei quali in posizione apicale: il costo sarebbe stata pari a circa 80.000.

Ma il problema principale e insormontabile è legato ai limiti di legge imposti dal legislatore nazionale sulla spesa del personale degli Enti locali. Riassorbire queste due unità, infatti, avrebbe determinato uno sforamento della spesa del personale e la violazione dei limiti di legge, con conseguente responsabilità erariale. Una eventuale delibera in tal senso avrebbe avuto il parere negativo del responsabile del Personale circa la legittimità dell’atto e avrebbe aperto contenzioso con la Corte dei Conti sulla regolarità del bilancio.

Non era nemmeno possibile procedere con l’istituzione di forme di consorzio con Comuni sedi di altri uffici, perché questi limiti stringenti condizionano molti Enti locali. Basti pensare che anche Comuni più grandi di Guardiagrele, come Ortona e Francavilla al mare, hanno dovuto chiudere i propri uffici del giudice di pace.

Al limite legislativo sulla spesa del personale, si aggiunge anche quello legato all’aspetto finanziario: l’ufficio di Guardiagrele del Giudice di Pace svolge circa 400 procedimenti annui, a fronte di circa 84 sedute di lavoro. Un simile modello di lavoro avrebbe determinato un costo di circa € 100.000 e, come già detto, oltre a violare le leggi,  avrebbe bloccato la programmazione del personale per l’anno 2014 in settori nevralgici carenti di personale come la polizia municipale, gli operai e il sociale, settori per i quali la normativa prevede deroghe ed eccezioni ai limiti imposti, che questa Amministrazione ha sfruttato applicando attentamente la disciplina in materia.

Il centro sinistra, prima di accusare l’Amministrazione di immobilismo, ricordi che esistono delle norme che, comunque, pur se sgradite, vanno  rispettate!

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