Che cos'è?
E' un servizio sanitario residenziale "territoriale" gratuito di trenta giorni. Destinato ai residenti, prevalentemente anziani, affetti da patologie che non necessitano di terapie intensive o di rilevante impegno tecnologico (altro che Tac... certo, dopo tanti anni, verrà parcheggiato con a fianco una lunga lista d'attesa) in particolare se in condizioni di solitudine o in presenza di condizioni abitative-ambientali inadeguate che non necessitano del ricovero ospedaliero (ma il nostro, allora, non sarà più un ospedale?) ma non possono essere seguite a domicilio.
Chi lo gestisce?
L'Azienda ASL direttamente. La responsabilità clinica della persona ricoverata è del medico di Medicina Generale, inserito in una équipe.
Chi può accedervi?
1. Malati con patologie croniche riacutizzate
2. Persone temporaneamente senza adeguato supporto famigliare
3. Malati con compromissione generale per patologie evolutive
4. Pazienti affetti da patologie in fase terminale
5. Pazienti trasferiti da reparti ospedalieri (si noti che da quanto sottolineato si evince, palese, che la nostra non sarà più una struttura "normalmente" riconosciuta Ospedale. Infatti... trasferiti da...) per proseguire le cure
Chi propone il ricovero?
Il medico di Medicina Generale (medico di famiglia) direttamente o dopo segnalazione del collega ospedaliero per concordare il trasferimento in struttura.
Se al posto dell'Ospedale si propone, come “alternativa” un ... ("Ospedale"(???) di Comunità e, comunque, è una struttura catalogata EXTRA ospedaliera senza ProntoSoccorso ma con una "medicheria" - proprio perchè l'avere o meno "posti letto" per acuzie fa o meno, di una struttura sanitaria, un Ospedale con PS - gestito dai medici di famiglia) è conflitto di interesse o no se chi dovrebbe indirizzare un ricovero postospedaliero se lo indirizzerebbe?
Resta il fatto che si scrive di "Comunità ", lo chiamano di "Territorio", ma si legge "Ospizio"! Però, per agevolarLe la comprensione della presunta e spacciata diversità di compiti e di definizione di Ospedale di Territorio, del tutto identico a quello di Comunità , Le porto ad esempio il reparto di Psichiatria - fino a quando resterà ?..., ancora per poco e per oggettive mancanze:... l'altezza del piano, la mancanza di almeno due "sale di osservazione", strutturazione antiurto deficitario o inesistente che espone i pazienti e gli operatori a seri pericoli e... via discorrendo... - del SS. Immacolata, e cioè: il carattere "territoriale" del nostro già Ospedale, verrebbe dal fatto che, essendo il reparto di Psichiatria a servizio di tutto il "territorio sanitario" della ASL, ubicato a Guardiagrele, denominerebbe la nostra struttura sanitaria come Ospedale di Territorio. ... Lascio a Lei il commento ... che certamente saprà che di questa situazione si sta morendo... a zonzo per gli ospedali della Provincia e fuori.
La nostra è una Comunità dove ci sono intellighenzie dalla profonda cultura e dal gusto rievocativo. E tanto è sentito questo gusto che non ci si accontenta più della semplice "rievocazione", ma si vuole proprio riportarci indietro nel tempo. Gli Ospedali di Comunità hanno un'antica tradizione nel Regno Unito; la loro nascita e il loro sviluppo (ci riferiamo agli anni 20-40 del secolo scorso) è strettamente collegato al ruolo dei medici di famiglia (general practitioners). Poi, dopo la nascita del servizio sanitario nazionale, i community hospital sono diventati un elemento residuale del sistema.
Questo nel Regno Unito, ma in Italia? Gli anziani lo ricorderanno bene, e, a loro, i più giovani farebbero bene a chiedere cosa erano gli Enti di Medicità . Istituiti dal fascismo negli anni 30, erano delle strutture dove i medici (di famiglia) di medicina generale davano gratuitamente un'assistenza sanitaria, se pur minima, ai poveri. Allora...? Vogliamo andare Avanti o vogliamo tornare indietro?