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I PIT e la solita mancanza di onestà intellettuale

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Da qualche giorno nella nostra città gira un volantino con il quale si annuncia ai fortunati cittadini guardiesi l’avvio dei lavori dei PIT, Progetti Integrati Territoriali, e si dice che ciò è frutto dell’operato di Salvi e del bi-assessore Di Prinzio (comune e provincia) in particolare.

Ma non è così.

 

I PIT con i quali sono stati finanziati i 4 progetti di Guardiagrele (rifacimento Largo Garibaldi, completamento dei lavori per l’apertura del Museo civico guardiese, realizzazione della passeggiata panoramica dell’Orto Santoleri, e nuovi impianti a Palazzo dell’artigianato) derivano dalla programmazione FESR (Progetto Europeo di Sviluppo Rurale) del 2007-2013, le linee guida al riguardo sono state emanate il 16 Giugno 2008 dal governo regionale di centro-sinistra e l’elaborazioneel’approvazione a livello provinciale è del 23 Ottobre 2008, a guida centro-sinistra, che  aveva individuato 5 comuni montani, tra cui Guardiagrele, a cui destinare i fondi.

 

L’amministrazione Salvi nel 2013, quindi con netto ritardo, non ha fatto altro che rispondere ad un bando già confezionato scegliendo solo quali opere realizzare e come.

 

 

Ci dispiace che ora si proceda? Sicuramente no, ma sul metodo siamo molto critici, perché nulla di quello che è stato progettato per modificare importanti spazi comuni della nostra città, è stato CONDIVISO: né con l’opposizione (figurarsi!), né –cosa più importante- con i cittadini di Guardiagrele.

 

E queste opere che non sono le loro, per di più avviate nel pieno di un’Estate Guardiese  come sempre abbandonata all’improvvisazione e al dilettantismo, rischiano di rimanere le uniche dell’amministrazione Salvi, insieme ai costosi e discussi bagni pubblici del Piano e della Villa!

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