Partecipa a GuardiagreleWeb.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Stamina, Nasuti: "Abruzzo modello in tutta Italia"

Condividi su:

(03/08/2013 - 07:38)
(ACRA) – "Sto ricevendo chiamate da tutta Italia, da parte di Consiglieri regionali di diverse Regioni, e iscritti a PdL, PD, Movimento 5 Stelle, interessati a fare propria la nostra risoluzione sul metodo Stamina". Lo afferma il Consigliere regionale Emilio Nasuti, dopo l'approvazione all'unanimità da parte dell'Aula – nella seduta dello scorso martedì – della risoluzione in cui si chiede al Governo nazionale di permettere l'accesso alle cure staminali, attraverso il metodo Stamina, a tutti i pazienti che dovessero farne richiesta. "L'Abruzzo è stata la prima Regione in Italia a prendere posizione su questa terapia – continua Nasuti – e mercoledì anche l'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato una legge (lo status di Regione a Statuto speciale lo consente, ndr) che individua due centri dove potersi sottoporre alla terapia del professor Vannoni, il cui protocollo è stato depositato in questi giorni al Ministero della Salute. Sono stato invitato a un convegno a Palermo con il Presidente Rosario Crocetta e mi hanno contattato Consiglieri di Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Veneto e Lazio per avere informazioni sul documento approvato all'Emiciclo, cui è seguita un'iniziativa di un centinaio di parlamentari che va nella stessa direzione. Sono davvero orgoglioso che la nostra Regione venga presa a modello in tutto il Paese, per quella che ritengo sia una battaglia di civiltà. Il diritto alla salute è costituzionalmente garantito a tutti e, anche nelle more della giusta e doverosa sperimentazione, non si può legare l'accesso a una terapia alla discrezionalità, e all'ovvia incertezza, di una sentenza del tribunale". Il Consigliere ricorda anche il caso della piccola Noemi, la bimba di un anno di Guardiagrele, affetta da una grave patologia genetica, a cui il tribunale di Chieti ha negato l'accesso al metodo Stamina. "Non entro nel merito della decisione del magistrato – conclude Nasuti – il punto è che altri giudici, in altre città, si sono invece espressi in senso contrario. Appare dunque evidente che si creano inevitabilmente discriminazioni e disparità di trattamento tra persone che già si trovano a vivere il dramma della malattia. E questo non può e non deve accadere". (us/ff)

Condividi su:

Seguici su Facebook