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La proposta del movimento “Guardiagrele al centro” per il cinema Garden: CANONE A COSTO ZERO

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Come movimento civico “Guardiagrele al centro” abbiamo ritenuto di non intervenire subito nelle polemiche innescatesi in seguito alla rescissione del contratto d’appalto del gestore del cinema garden.
Questo perché ci sembrava superfluo criticare una scelta che in realtà scelta non è stata, poiché è obbligo del comune rescindere un contratto nel caso di inadempienza del gestore che risultava moroso e impossibilitato alle elementari operazioni finalizzate alla proiezione di film.

 


Tale situazione di difficoltà economica, nel momento in cui è stata definitivamente acclarata, ha portato alla logica conseguenza della chiusura della precedente gestione.
Le critiche giunte all'amministrazione da più parti (ci riferiamo alla proposta dell‘impianto fotovoltaico sulla copertura del cinema Garden, e alla proposta successiva di ripianare in maniera diretta i debiti del privato), sono state pretestuose e sterili in merito alla capacità di apportare soluzioni efficaci al problema della ripresa delle proiezioni in quanto:

 


La proposta del fotovoltaico è tecnicamente inefficace poiché l'impianto realizzabile è da massimo  8 kw , mentre l'allaccio reale richiesto è di 17 kw, quindi insufficiente per rendere la struttura energeticamente indipendente. Inoltre  le proiezioni si svolgono in orario notturno mentre la produzione energetica si concentra durante la giornata, non potendo quindi sfruttare il vantaggio dello scambio sul posto;  l’impianto andrebbe poi finanziato con soldi pubblici Guardiesi per alleggerire le casse  del gestore Privato.

 


Intervenire invece con finanziamenti diretti stornati da altri capitoli di bilancio  quali sociale, cultura, viabilità, (un esempio su tutti è l’idea di sovvenzionare il gestore con i proventi delle multe derivanti da infrazioni al codice della strada), come proposto da ex amministratori, è tanto illegale quanto concettualmente sbagliato perché la capacità imprenditoriale, seppur esercitata nell’ambito della funzione ricreativa e sociale che il cinema svolge, si misura soprattutto dal fatto di far quadrare i conti e saper investire il proprio denaro. Questo presupposto è la base di tutti i rapporti che l’amministrazione deve tenere con i contraenti e gestori privati.

 


In questo contesto, escludendo quindi a priori e concettualmente l’idea di un sussidio al privato, l’unica strada percorribile è stata quella della rescissione finalizzata alla  pubblicazione di un nuovo bando di gara.

 


Guardiagrele al centro, per garantire la funzione aggregativa che una struttura come il Garden rappresenta per la comunità Guardiese e del comprensorio, propone, per il futuro affidamento:
il canone a costo zero per il gestore, ovvero la spesa risparmiata per il pagamento del canone annuale deve ritornare alla comunità sotto forma di un’ offerta culturale ampia e variegata, aumentando la qualità del servizio offerto al pubblico, ribaltando l’idea di fare concorrenza sul prezzo, ma spostando il peso del contratto sul livello del prodotto dato. 
Vogliamo che il gestore  garantisca a suo carico un numero adeguato di proiezioni cinematografiche, da abbinare a spettacoli teatrali e ad eventi musicali. Questa proposta nasce dalla constatazione dell’insostenibilità economica di un Garden votato solo alle proiezioni cinematografiche che mai potrebbe tenere il passo di strutture multisala a pochi km di distanza.

 


Ulteriore proposta è la possibilità che il comune in primis, si riservi una più ampia disponibilità del Garden per realizzare, attraverso le associazioni locali di volontariato e non, le pro loco e gli attori sociali del territorio, le attività istituzionali delle stesse, e per riappropriarsi infine di uno spazio utile alle proprie finalità amministrative per quanto riguarda la promozione del territorio, dei servizi, del turismo e della cultura.
Per questo riteniamo che la scommessa vincente sia quella di una diversificazione dell’offerta del Garden, puntando sul cinema, sul teatro e sulla musica,  sulla cultura e sul sociale, riservando maggiore disponibilità della struttura  alle associazioni che potrebbero ulteriormente valorizzarne la funzione complessiva facendolo diventare punto di riferimento  per la stessa comunità, che vivrebbe il cinema teatro non solo come spettatore ma come promotore e realizzatore delle attività.

 

 

 

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