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Bilancio di previsione 2012

Un centrodestra prepotente ed impreparato mette in ginocchio Guardiagrele

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Il Consiglio Comunale dello scorso venerdì 29 giugno ha mostrato
tutta la prepotenza e l’improvvisazione dell’amministrazione di
centrodestra e soprattutto il tentativo, per altro sempre più
riuscito, di mettere in ginocchio Guardiagrele. Dopo anni di
opposizione all’insegna dello slogan «giù le mani dalle tasche dei
cittadini», finalmente al governo della città Salvi, Dell’Arciprete e
Di Prinzio decidono di infliggere ai guardiesi un salasso senza pari:
-addizionale comunale all’IRPEF aumentata dello 0,2%, passando così allo 0,8;
-aliquote IMU: per l’abitazione principale 0,4%, ossia qualla
stabilita dallo Stato; aliquota di base 1,06%, cioè + 0,3% rispetto a
quella fissata dallo Stato; aliquota dell’1% per uffici e studi
privati, negozi e botteghe, laboratori artigiani, alberghi e pensioni,
cinema e teatri, case di cura e ospedali, esercizi sportivi, attività
industriali...; aliquota dello 0,86% per le aree fabbricabili.
ridicole ed irrisorie le detrazioni, regolamento inesistente, le
diminuzioni permesse dalla legge tutte ignorate. Inoltre la provincia
dell’assessore Di Prinzio ha già provveduto ad aumentare l’RCA e
Chiodi ci sta spremendo da tempo.

A questo si aggiunge l’intenzione della maggioranza di rivedere
l’intero sistema dei parcheggi a pagamento, a quanto pare aumentandone
il numero e le tariffe, e sottoponendoli al controllo della Polizia
Municipale, il che significa ulteriori sanzioni secondo il codice
della strada. Abbiamo suggerito di sentire commercianti e cittadini
prima di prendere qualsiasi decisione in merito, ma la risposta
dell’ass.re alla viabilità Donatello Di Prinzio è stata che prima
decideranno in giunta e poi sentiranno i guardiesi, e così hanno
fatto. In attesa di questo ulteriore balzello che certo non farà bene
ad un’economia locale minacciata da numerosi centri commerciali dove i
posti auto sono numerosi e gratuiti e senza disco orario, i vigili
urbani pare abbiano avuto l’ordine di fare cassa con multe e
autovelox. Ma a detta del vicesindaco Pierluigi Dell’Arciprete, i
cittadini sono felici di questo e hanno persino richiesto più
controlli!

Altra tassa: la convenzione con il consorzio Sviluppo
Industriale Sangro Aventino. Il rilascio di alcuni certificati e
documenti, da quando non sono più prerogativa del Comune ma della
suddetta associazione, è più costoso e dai tempi più lunghi.
L’assessore competente Eva Miccoli ha giustificato il fatto come
«pagamenti messi in conto», non dai guardiesi però. La stessa Miccoli
ci ha poi informati che gli ambulanti stanno fuggendo dal tradizionale
mercato comunale per altri più grandi, e che faranno fronte a questa
situazione con il “Regolamento dei Mercati e delle Fiere”. Staremo a
vedere.

Ma siccome oltre al danno c’è anche la beffa, nonostante il
Sindaco Salvi abbia votato senza proferire parola gli aumenti delle
tariffe del servizio idrico, Guardiagrele è a secco ormai da due
settimane. Peccato che, da minoranza, Donatello Di Prinzio era pieno
di soluzioni e strategie, mentre ora non trova di meglio che «alzare
la voce sui giornali» e contro di noi. Alla SASI e all’ATO,
evidentemente, sono sordi. Ieri, inoltre, è stato approvato il
bilancio della S.A.S.I., e magari sarebbero stati l’occasione e il
luogo adatti per farsi sentire. Peccato che gli amministratori
guardiesi fossero tutti assenti!

Il piano delle opere pubbliche è il sunto di un trattato di
fantascienza: parcheggio multipiano di via Orientale (5.300.000€),
realizzazione palazzetto dello sport in via Anello (3.000.000€) e il
solito copia-incolla dall’elenco degli anni scorsi. A parte l’evidenza
di una Guardiagrele ormai divisa tra figli e figliocci, tra zone a cui
l’amministrazione tiene e altre che ha deciso di lasciare languire,
ciò che non si capisce è chi saranno questi «privati» benefattori che
finanzieranno tali progetti, né quali beni immobili il Comune venderà
per ricavare soldi. La risposta dell’ass.re pro tempore ai lavori
pubblici Di Prinzio (ora è più chiara anche la mancanza di libertà che
il dimissionario Carlo Primavera denunciava) è stata, come sempre, che
decideranno in giunta, e che dato che la minoranza frequenta per loro
gentile concessione, e non perché eletta, il Palazzo Municipale, non
siamo legittimati a chiedere lumi in Consiglio Comunale ma dobbiamo
rivolgerci agli uffici preposti. Nel frattempo, nell’elenco delle
strutture da alienare di proprietà del Comune è stato inserito l’ex
mercato coperto e il Pater Montium, e la dismissione del patrimonio
immobiliare di un ente non è mai segno di buona salute, ed è stato
tolto il vecchio ospedale, sede di associazioni ormai sfrattate, come
avevamo allertato tempo addietro.

Non potevano mancare il P.R.G. e i P.R.U., fermi ormai da due anni
e mezzo per i quali, comunque, paghiamo le tasse secondo le nuove
destinazioni di urbanizzazione ma senza poter costruire. L’ultima
versione è che le osservazioni, dopo essere state discusse in riunioni
private, saranno oggetto di discussione in consiglio comunale. Quando,
non si sa; segreto di giunta! Per Comino e Caporosso si sta
provvedendo ad «approfondite riflessioni», forse per affidare i
rispettivi Piani a qualche altro progettista, con notevole sperpero di
denaro, e pensano di avviare «programmi complessi di riqualificazione,
come l’area PA1 di Raselli». Anche per questi temi, le nostre domande
e i nostri dubbi sono rimasti senza risposte.
Al turismo non va meglio: nessun progetto organico, di ampio
respiro e di lunga gittata. Nessun prodotto culturale in questi ultimi
due anni (Di Prinzio ha commentato «meno male»). All’assessore Iezzi
sono stati fatti notare gli sprechi e i punti deboli di una simile
politica, ma ci siamo sentiti dare dei «visionari».

Ad un assessore alle Finanze e non più al Bilancio, abbiamo fatto
notare che lamentarsi sui giornali e su manifesti pagati dalla
collettività dell’IMU, creazione di Tremonti, e del taglio dei
contributi statali, conseguenza di un federalismo fiscale leghista che
ha messo in ginocchio gli enti locali e il sud, pare quanto meno poco
coerente da parte sua. Abbiamo consigliato di non salassare i
cittadini ma di ridurre gli sprechi: rimborsi più leggeri a qualche
dirigente, parcelle più contenute a taluni professionisti, operatori
stagionali che siano davvero tali, la diminuzione di contributi per
progetti dalla chiara impossibilità realizzativa, ma no, è meglio che
loro decidano come scialacquare le risorse pubbliche e che i cittadini
paghino.

A degna conclusione di una seduta in cui, quando la maggioranza è
stata (spesso) a corto di argomenti per replicare è passata ad urlare
e a insultare l’opposizione, c’è stata la nostra logica ed anche
troppo democratica osservazione: perché si è speso così tanto per i
bagni pubblici (già inagibili) di Villa e Piano e si è limitato in
maniera esagerata l’uso del campetto del Torrione se i guardiesi non
erano d’accordo? Risposta dell’assessore Di Prinzio: «se piace o meno
lo decidiamo noi che stiamo amministrando». La trascrizione del
verbale della seduta sarà presto disponibile negli uffici comunali. Ve
la consigliamo come illuminante lettura estiva.

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