“Sul futuro del centro oli il Presidente Chiodi continua a dire bugie e, come se non bastasse, a causa di colpevoli ritardi da parte della maggioranza, abbiamo perso l’occasione di presentare ricorso contro il governo nazionale che il 23 febbraio 2010 ha impugnato la L.R.32/2007 presso la Corte Costituzionale e contro il decreto Tremonti, che di fatto invalida lo strumento giuridico-normativo dell’Intesa, che dà all’ Abruzzo la possibilità di decidere sul proprio territorio in materia di attività di estrazione di petrolio”. Così in una nota il consigliere regionale del Partito Democratico, Franco Caramanico, polemizza con il governo regionale, responsabile di non aver portato in discussione nei tempi previsti l’approvazione in Consiglio Regionale: - della Delibera di Giunta n° 441 del 17 Maggio 2010 “ modifiche della L.R. 18 dicembre 2009 n° 32 avente per oggetto: “ Provvedimenti urgenti a tutela del territorio regionale” che rivendicava la possibilità di attivare l’INTESA tra lo Stato e la Regione; - la Risoluzione, presentata dal sottoscritto il 28 giugno 2010, “con la quale sollecitava la giunta Regionale ad impugnare il decreto Tremonti per salvaguardare proprio l’istituto dell’Intesa. Occorre comunque precisare che tale istituto non ha nulla a che vedere con il centro oli, dal momento che nessuna norma può avere valore retroattivo ma poteva stabilire dei paletti e dare maggiore forza alla Regione per le iniziative future. Ebbene, la Delibera di Giunta regionale n° 441 del 17 maggio 2010 è rimasta per mesi nei cassetti senza essere sottoposta all’approvazione del consiglio in tempo utile e la risoluzione da me presentata, a distanza di sei mesi, non è stata mai inserita nell’Ordine del giorno del Consiglio regionale in aperta violazione delle norme del regolamento consiliare. Risultato? La Corte Costituzionale, che si riunirà il prossimo 2 novembre, non prenderà in esame alcun ricorso della Regione, troppo impegnata in altre faccende per opporsi rispetto al ricorso presentato dallo stato e rispetto al decreto del ministro Tremonti”. Per il Consigliere del Pd, l’unica possibilità concreta per bloccare il Centro oli, che osserva “è stato autorizzato con D.M 19 aprile 2002 dal governo Nazionale ( Berlusconi) con l’assenso della Regione Abruzzo (Pace), Provincia di Chieti (Febbo) e dalle amministrazioni comunali di destra di Ortona e Miglianico , rimane il Piano della Qualità dell’Aria, approvato dal centro sinistra, e che il Presidente Chiodi ignora o fa finta di ignorare”. Infine Caramanico, osserva che “in merito al rapporto di questa maggioranza con il governo nazionale, vale la pena di considerare che lo Stato ha impugnato la legge. 32/ 09 della Regione Abruzzo mentre ha usato un altro metro di valutazione per la regione Veneto dove in base all’Art. 8 L. 25/06/2008 n° 112 ….“ il divieto di prospezione, ricerca, e coltivazione degli idrocarburi, nelle acque del golfo di Venezia, si applica fino a quando il consiglio dei ministri D’INTESA con la Regione Veneto , su proposta del ministero dell’ambiente , non abbia accertato la non sussistenza sulle coste e sulla base di nuovi aggiornamenti”.

