Circolo “Che Guevara” Guardiagrele
Il centrodestra, soprattutto a Guardiagrele, ha impiantato una fabbrica di fumo per nascondere la realtà.
L'ultimo, in ordine di tempo,esempio riguarda il problema della tutela della salute da tutte le forme di inquinamento.
Se in Regione hanno provato a cancellare la legge sull'inquinamento elettromagnetico e a favorire le procedure abbreviate per le centrali a biomasse (nessuno provi a dire di essersene accorto!), a Guardiagrele il Sindaco ha deciso che il principio di precauzione, che dovrebbe
limitare il rischio di patologie drammatiche, non esiste.
Ha, infatti, in cambio di vile denaro che dovrebbe servire a garantirgli consenso di facciata, accettato di ospitare a San Vincenzo un elettrodotto utile solo agli interessi delle multinazionali dell'energia, oltretutto coprendo le responsabilità della Provincia – di centrodestra, ma neanche il centrosinistra regionale e provinciale sembra molto sveglio – che avrebbe dovuto prendere posizione su tutto il tracciato, non lasciando alle singole amministrazioni comunali il
pallino.
Come se non bastasse, si prepara ad ospitare nella zona industriale una centrale a biomasse della potenza di un Mw, progetto presentato da una società di recente costituzione per lo sfruttamento delle opportunità offerte dall'incentivazione statale e, addirittura, sostenuta da
un'associazione ambientalista.
Si dirà, ora, che il futuro è nell'energia da fonti rinnovabili, per cui è opportuno che i pannelli fotovoltaici sostituiscano le vigne, le pale eoliche gli alberi, le centraline idroelettriche i torrenti, ma
questa centrale a che cosa e, soprattutto, a chi serve?
In giro stanno spuntando come funghi e, vedasi in giro, nessuno le vuole perché, anche se sono “piccole”, come testimoniato da tanti convegni, vedi a Lanciano per Treglio, producono, tra l'altro:
a) aumento del traffico per il trasporto delle biomasse e delle ceneri,
b) aumento delle emissioni in atmosfera di composti organici precursori dell'ozono,
c) aumento delle concentrazioni di ozono e polveri fini e ultrafini,
d) impatto sulla salute umana in termini di incremento di patologie acute e croniche.
Tralasciando gli studi epidemiologici e la letteratura scientifica, facilmente reperibile e consultabile, anche se in Abruzzo nessuno ha pensato a regolare l'insediamento di queste strutture, come fanno altrove, e, addirittura hanno, sempre i correligionari del Sindaco, cancellato la Valutazione di impatto sanitario,tralasciando anche il dubbio su quanto verrà bruciato, prima che sia troppo tardi e per evitare l'atteggiamento del coyote che ulula-abbaia-raglia-grida alla luna a danno avvenuto, visto che non abbiamo risposta all'interrogazione e che il 3 marzo scadono i termini per la presentazione di osservazioni contro il progetto in Regione, ci sarà un sussulto possibilmente più utile di quelli riservati alla difesa dell'ospedale?
La società, elegantemente, ha spiegato al Sindaco le tappe dell'iter autorizzativo, noi gli ricordiamo che esiste il TULS, R.D. 1265/1934, testo unico sulla salute,che gli conferisce tanto potere a proposito di tutele e aspettiamo di conoscere anche quello che dirà in conferenza di
servizi.

