Nonostante il lavoro meritorio del sindaco Sandro Salvi, al quale non per caso il consiglio comunale ha rinnovato incondizionatamente il mandato a trattare per il futuro del nostro ospedale, mi ero reso conto che Guardiagrele stava subendo delle scelte sbagliate». Due giorni dopo la seduta fiume conclusa con l'unanimità contro l'azzeramento dei posti letto previsto dal governatore-commissario Gianni Chiodi, Donatello Di Prinzio spiega perchè ha rischiato di spaccare la maggioranza di centrodestra pur di far approvare l'ordine del giorno del centrosinistra. «E' una questione di principio, per chi come me si batte contro lo smantellamento del Santissima Immacolata, anche ai tempi del centrosinistra alla Regione, per intenderci», annota Di Prinzio, assessore comunale e provinciale, «per cui continuerò a battermi per dare seguito anche alle trattative avviate da Salvi. Dovevamo abbattere gli steccati politici per presentarci uniti come città, una questione evidentemente di sostanza oltre che di immagine». L'assessore spiega anche i motivi che gli hanno fatto preferire la mozione di "Guardiagrele il bene in comune", l'opposizione di centrosinistra. «A parte i contenuti, condivisibili a priori», osserva Di Prinzio, «era stata l'opposizione a chiedere la convocazione straordinaria, e a loro spettava presentare la proposta di delibera, su cui si è lavorato». (f.b.)