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DALL'ESTERO: GIAPPONE, GRAVI RISCHI DI CONTAMINAZIONE ATMOSFERICA

Dopo 25 anni si teme una seconda ÄŒernobyl

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Una nube radioattiva si sta sprigionando dai radiatori, il più pericoloso è il quarto: spento, contiene le scorie precedenti, le quali incendiate emettono radiazioni. La pioggia, trasportata dai venti, inquina le zone limitrofe di cesio, plutonio, iodio, stronzio, depositandosi per migliaia di chilometri. Černobyl, 26 aprile 1986, un guasto ad un reattore provocò un medesimo episodio di inquinamento radioattivo: il ministro della sanità ordina per precauzione il divieto di acquistare prodotti ortofrutticoli freschi (l’insalata a foglia larga: ha radici poco profonde e quanto depositato nel terreno viene facilmente assorbito) e latte fresco, soprattutto per le donne incinte. I venti, spostandosi verso Ovest, contaminarono più zone del previsto. Dal Giappone, oggi, non dovremmo mangiare sushi? Il pesce, il più delle volte, viene pescato in loco ed il problema non sussiste. Attenzione con le alghe brune, usate per la contaminazione da cesio. Le radiazioni non vanno via. Basta pensare che gli orsi bianchi del Polo Nord sono diventati sterili dopo Černobyl. Qualche materialista penserà che gli orsi bianchi non sono fondamentali ed allora ricorderei loro i tumori scaturiti da quella nube radioattiva, i bambini nati con gravi deformazioni, invitandoli a guardare le testimonianze. Un problema che non si dimentica subito: il cesio dimezza la sua radioattività dopo 30 anni, lo stronzio dopo 50 ed al nostro pianeta non bastano 300 anni per dimenticare del tutto tali scorie. Se il nucleare è una mossa azzardata o meno per il nostro paese lascio voi rispondere. Senza messaggi subliminali.
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