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I CATTOLICI E L’UNITA’ D’ITALIA

La Redazione (p.d.)
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C’è una circolare della massoneria, redatta nel 1888 dal Grande Oriente, che motiva ai “fratelli” la necessità di non sembrare (e non di non essere) anticattolici bensì solo anticlericali. Sono i fatti a dire che il loro nemico non fosse il clero, poiché il Risorgimento perseguiva un progetto volto a rifare gli italiani. Non a caso Massimo D’Azeglio diceva: “”l’Italia è fatta, bisogna fare gli italiani””, nei termini che riteneva necessario fare gli italiani diversi da quelli che erano, perché si credeva che gli italiani, in quanto cattolici, fossero arretrati, oscurantisti, bigotti. I liberali pensavano nella più totale superficialità di poter privare gli italiani della loro ubbidienza cattolica rifacendoli nuovi. Infatti fù creata una nuova popolazione, ma allo stesso tempo , impoverita e costretta alle migrazioni di massa. Soltanto pochi oggi sanno che agli inizi del 1800, la "proprietà" intesa come " privata" , era poco diffusa e solo meno di 1/4 delle terre erano dei privati; ricordiamoci che venivamo dal medioevo e stavano iniziando gli "effetti" ed i "cambiamenti" disastrosi della rivoluzione industriale. Ecco che molti approfittatori cercarono, e riuscirono proprio con l'unità (annessione) d'Italia, ad impossessarsi di queste terre a discapito di tutta la restante popolazione che in conseguenza del disastro unitario dovette sopportare un evento mai accaduto prima nella nostra millenaria, storia napolitana con ben 27 milioni di italiani di emigranti. Tra il 1876 e il 1976 tali infatti sono stati gli emigrati in cerca di fortuna da diverse regioni anche del nord. Il meridione, prima di allora, non aveva mai vissuto il fenomeno dell’ emigrazione. Ma tornando a noi, come non intravedere un connubio di intenzioni tra protestantesimo e Risorgimento italiano? Il membro della Chiesa Valdese, nonché grande storico Giorgio Spini, ha documentato come intorno all’Italia cattolica si fosse creata una rete protestante mondiale che concorreva con collette, con aiuti di tutti i tipi perché anche in Italia si potesse eliminare il cattolicesimo. Possiamo quindi sostenere che si mobilitò una vera e propria azioneinternazionale protestante,”contro la cattolica Italia. Daltronde, i Savoia fecero la stessa politica contro i cattolici che i sovrani protestanti fecero secoli prima, quella di Lutero, Calvino, Enrico VIII: togliere alla Chiesa la personalità giuridica, sopprimendo gli ordini religiosi. La differenza sta nel fatto che loro lo fecero apertamente per odio dichiarato contro la chiesa di Roma, mentre in Italia la peculiarità di questo processo fu che le misure erano le stesse, però vennero fatte in nome della Chiesa cattolica. Anzi, come gli stessi liberali dicevano, furono fatte per rendere la Chiesa cattolica più pura. In linea di coerenza con questo processo politico anti-cattolico può esser posta anche la nascita dell’Unione Europea? La nascita dell’Unione Europea viene salutata con entusiasmo da tutto il popolo intellettuale e cattolico, perché l’anima dell’Europa è cristiana e su questo non vi è alcun dubbio. Di questo comune sentire filoeuropeo si è però appropriata strumentalmente una’élite, una monocrazia internazionale per i medesimi motivi che hanno guidato le azioni dei liberali italiani nel Risorgimento, pensando di agire contro la fede cattolica, finendo anche per negare il fatto incontrovertibile delle radici cristiane dell’Europa. E allora qual è il giusto comportamento che i cattolici italiani dovrebbero assumere a fronte delle celebrazioni in pompa magna del prossimo 17 marzo? Crediamo, in linea con quanto hanno sempre detto i Papi, che l’identità italiana preceda di secoli la costituzione di uno Stato unitario ed abbia come cemento la lingua, la cultura e la religione. Venendo meno la religione cattolica come tale della maggioranza degli italiani, vengono anche meno, a nostro modo di vedere, le ragioni profonde di unità, tanto è vero che rischiamo oggi la dissoluzione. Stando così le cose, noi riteniamo molto opportuna la scelta che la gerarchia vaticana adotterà per celebrare questa unità italiana, perché se è certamente vero che non è stato un valore la lotta alla nostra identità perpetrata dai risorgimentali, è altrettanto vero che l’unità profonda degli italiani e la storia d’Italia così gloriosa e unica al mondo sono invece dei valori, quali è dovere nostro riappropriarci ed esserne orgogliosi. Paolo Damiano “CUORI CATTOLICI”
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