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Rimborsi ai malati oncologici, Regione nel 'mirino'

Per la copertura delle spese dell'anno 2022 disponibili solo centomila euro

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Perché si continua a giocare sporco sulla pelle dei cittadini abruzzesi?

La domanda me la sono posta nel leggere l'enfatico comunicato stampa diramato nei giorni scorsi dalla Regione Abruzzo. Gli Uffici regionali della Tutela Sociale hanno reso noto agli abruzzesi che la Regione Abruzzo ha messo a disposizione dei malati oncologici per l'anno 2022 la "stratosferica" somma di centomila euro per il rimborso di spese di viaggio, vitto e alloggio.

L'Assessore regionale alle Politiche Sociali, Pietro Quaresimale, non ha avuto remore nel firmare la notizia che altro non è che l'ennesima presa in giro dei malati. Nel caso di specie quelli oncologici e non solo quelli. Infatti, l'avviso si rivolge oltre ai malati oncologici anche ai "trapiantati o in attesa di trapianto" prevedendo una compartecipazione alle spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute per le cure.

Mi chiedo e chiedo: quanti sono i malati oncologici e trapiantati residenti in Abruzzo?

Nel comunicato viene precisato che "il contributo economico viene erogato su base percentuale in relazione alla tipologia di spesa ed al soggetto beneficiario, persona fragile o accompagnatore, ed oscilla dal 50% al 100% delle spese sostenute fino ad un massimo per ogni singola domanda di 2mila euro che aumenta a 3mila in caso di rimborso di familiare del paziente". 

Con l'esigua cifra stanziata probabilmente si riuscirà a dare poche centinaia di euro a  circa cento famiglie le quali, oltretutto, dovranno preoccuparsi di presentare entro il prossimo 24 ottobre il proprio ISEE e la  dichiarazione dei redditi. E chi non ha conservato le ricevute del 2022 cosa potrà ricevere? 

E pensare che questa nostra Regione regala ben un milione 200mila euro l'anno al Napoli Calcio ed ora ha deciso di investire nel settore della cinematografia con un altro finanziamento da tre milioni di euro. Per non parlare dei finanziamenti a pioggia per associazioni varie, moglie dei medici e chi ne ha più ne metta.

Davvero un trattamento irriguardoso ed offensivo per le migliaia di malati oncologi che ogni giorno percorrono le strade della nostra regione e di quelle limitrofe per sottoporsi a Pet, Tac, risonanze, radioterapie, ecc. ecc. (viste le inefficienze della nostra Sanità) con enormi sacrifici fisici ed economici.

 

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