“Salvi a testa in giù”.
È la frase minatoria che accompagna la sagoma di un omino sui pannelli del cantiere in piazza San Francesco, a cui è stato aggiunto un cappio disegnato intorno al collo.
La scritta palesa il riferimento al sindaco di Guardiagrele, Sandro Salvi. Una didascalia minatoria proprio dinnanzi alla sede dell'amministrazione comunale. Il primo cittadino non si lascia intimorire ma sollecita una spinta solidale anche da parte della minoranza. Un invito ad arginare «il clima d'odio che la sinistra alimenta ormai dalle elezioni dello scorso anno», come annota il direttivo del Pdl.
Bisognerebbe ora capire cos'è che alimenta questi atti di dissidenza e da chi provengono.
Nel paese potrebbe essersi sviluppato un malcontento che cerca di provocare la reazione del gruppo di maggioranza, in primo luogo del sindaco. D'altro canto, non si esclude l'ipotesi di un singolare episodio nato dal personale odio di qualcuno nei confronti di chi ha subito l'intimidazione.