Al di là di tanti discorsi sul caos della Sanità in Abruzzo e sulle nefaste linee guida delle ultime giunte regionali, capita che le scelte politiche di tagliare a destra e a manca si manifestino sulla vita reale, che non è una mera serie di conti da far quadrare.
Succede allora che un bambino di due anni, che vive dalle nostre parti, lo chiameremo Marco ma il nome è di pura fantasia, ricoverato all'ospedale clinicizzato di Chieti per una crisi convulsiva, venga poi dimenticato per tutta la notte su una barella lungo un corridoio. Visto che nel reparto di Pediatria non c'erano posti disponibili.
Questa è una delle tantissime conseguenze "naturali" della scelta di far morire i "piccoli ospedali", cancellando interi reparti di utilità ed efficienza (la pediatria di Guardiagrele vi dice qualcosa?), per puntare ad un concentramento selvaggio in pochi ospedali di "serie A" (e molte cliniche private!).
La salute del piccolo Marco è la cosa più importante che una moderna regione in un moderno stato democratico dovrebbe garantire.