Partecipa a GuardiagreleWeb.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

BONIFICA DELLA DISCARICA DI FARA FILIORUM PETRI

Pazze richieste di pagamento graveranno sui Comuni

Condividi su:
Colle San Donato, un buco tra i calanchi, zona rossa sulle carte geologiche, aperto nel 1998 e chiuso dal 2008 per raggiungimento anticipato della capienza: 260mila tonnellate in soli 10 anni. Soci: venti comuni del Consorzio dei rifiuti del Chietino che ora dovranno dividersi la spesa per 30 anni, in base alle tabelle di ripartizione fatta sull’utilizzo. Dieci milioni e 690mila euro, ammontare della cifra. Spetta a Francavilla addossarsi la cifra maggiore. Torrevecchia può vantarsi l’appellativo di “Comune riciclone” d’Abruzzo, premiato nel 2009 da Legambiente. Lo stesso comune ha già fatto domanda di uscirne, insieme a Bucchianico e San Giovanni Teatino, e annuncia di voler chiedere alla Regione il commissariamento del Consorzio, analizzando, inoltre, le carte sulla gestione da inviare eventualmente alla Corte dei conti. Il Consorzio, inesperto, ha fallito i suoi obiettivi, tenendo bassi i costi di conferimento in discarica (30 euro per tonnellata); provvedendo tardi al recupero del biogas dal bacino; avviando con lentezza la differenziata ed il porta a porta. Il Consorzio resta ottimista e pensa che per la bonifica basteranno 3 milioni e forse meno. Certo è che bisogna educare il nostro ambiente al riciclaggio per risolvere la questione rifiuti, promuoverlo attraverso leggi ed incentivi economici come solo da qualche anno vari comuni, tra cui di Guardiagrele, Fara Filiorum Petri e San Martino Sulla Marrucina, stanno facendo con non poche difficoltà. Nuove forme di riciclaggio vengono da lontano: presso il centro di ricerche dell’Università di East London (Regno Unito) è stato realizzato, un impianto pilota capace di trasformare rifiuti, altrimenti destinati a discariche, in mattoni da costruzione, utilizzando l’energia stessa, prodotta dai liquami, per il trattamento ad alte temperature. Se davvero potesse essere adottato su scala industriale, il metodo consentirebbe non solo il riciclaggio dei rifiuti, ma anche il risparmio di materiali edili altrimenti estratti dalle cave.
Condividi su:

Seguici su Facebook