Dopo la fondamentale vittoria del ricorso al Consiglio di Stato del 14 gennaio scorso, il gruppo di centrosinistra all'opposizione, "Guardiagrele il Bene in Comune", monitora attentamente il ripristino dell'assetto ospedaliero guardiese secondo gli standard del Piano sanitario regionale attualmente in vigore, approvato a inizio 2008 dalla giunta di Del Turco.
Una verifica che ha l'obiettivo di controllare che siano effettivamente disattese le disposizioni della Asl impartite dopo il Programma operativo di Gianni Chiodi, che per legge devono essere ritirate, dopo la sentenza che ha sospeso la chiusura del Santissima Immacolata.
«Abbiamo reparti e servizi che vanno rimpolpati con personale, oltre che diretti dai rispettivi primari», spiega Simone Dal Pozzo, consigliere e legale del gruppo di opposizione, «giacché dobbiamo ricordare che senza i nostri ricorsi la Asl avrebbe già azzerato i reparti e i posti letto per acuti. Non vorremmo», prosegue Dal Pozzo, «che il termine del 23 marzo fissato per la discussione nel merito al Tar dell'Aquila venisse interpretato dalla Asl come un periodo di attesa in cui lasciare tutto inalterato. Il Santissima Immacolata deve funzionare come un presidio dell'ospedale tripartito Chieti-Ortona-Guardiagrele, come stabilito nel Piano sanitario vigente».

