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Cresce la domanda di profili manageriali in Italia: quando investire nelle competenze paga

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L'economia italiana torna a crescere, il mercato del lavoro riacquista dinamismo e il tasso di disoccupazione finalmente si riduce anche tra i più giovani, mentre il comparto industriale e le esportazioni, settori seriamente provati dalla dura crisi economica, tornano a rappresentare una delle locomotive del paese.

Il 2017 si è chiuso con un bilancio senza dubbio positivo e anche se le criticità di un'economia che cresce troppo lentamente e di un paese in cui il deficit PIL/debito pubblico continua a stento a rasentare gli obiettivi imposti dalla Comunità europea, più fonti sembrerebbero confermare buone prospettive di sviluppo per l'immediato futuro.

D'altro canto, il comparto produttivo italiano, ma anche il settore dei servizi, si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse. Secondo molti analisti, tra le occasioni più importanti per l'economia nazionale in questo 2018 c'è quella rappresentata dalla "trasformazione digitale". Con questo termine, si intende quella rivoluzione a tutto tondo dei metodi di lavoro legata alla capillare diffusione di nuove tecnologie, che spaziano dall'Industrial Internet of Things al Machine Learning delle intelligenze artificiali, realtà che oggi promettono non solo incrementi della produttività, ma anche importanti miglioramenti delle condizioni di lavoro e del monitoraggio dell'impatto ambientale delle attività antropiche.

Per capitanare il passaggio dai vecchi ai nuovi paradigmi di produzione e di pianificazione del lavoro sarà indispensabile una nuova generazione di figure manageriali, in possesso di un bagaglio culturale altamente specializzato nonché di abilità operative adeguate alle dinamiche in costante evoluzione del mondo del lavoro 4.0.

Manager e consulenti esperti nei campi dell'amministrazione finanziaria e del controllo di impresa – dopo la flessione dell'occupazione registrata nel quinquennio 2010-15 – vedono il numero dei nuovi contratti tornare finalmente a crescere nel 2016, a dimostrazione del ritrovato clima di fiducia delle imprese italiane, nuovamente pronte ad investire in progetti di sviluppo e nell'assunzione di figure di alto profilo alle quali affidare i progetti più delicati.

Se lo scorso anno il trend di crescita della domanda di profili manageriali ha proseguito nella sua crescita, per il 2018 è previsto un vero e proprio boom della richiesta di queste figure professionali.

Consulenti e dirigenti italiani, da sempre estremamente apprezzati in tutto il mondo, vantano un modus operandi unico, che spesso riesce a fondere un'ottima preparazione teorica – innegabilmente merito anche delle troppo spesso bistrattate scuole superiori – ad uno spirito pratico sviluppato sul campo, in un contesto burocratico, legale e fiscale complesso e che, innegabilmente, favorisce poco la crescita dei progetti imprenditoriali.

Negli ultimi anni, poi, le più accreditate Business School italiane hanno ottenuto sempre più riconoscimenti, attestandosi come realtà che nulla hanno da invidiare ai più celebri nomi internazionali sul piano dell'offerta formativa e della qualità degli insegnamenti, contribuendo in modo importante alla definizione di una nuova generazione di consulenti, manager e dirigenti in possesso di ottime skill operative e professionali.

Oggi, il programma di un master amministrazione e finanza non si basa più solo sulla formula delle lezioni frontali, ma propone ai discenti, sia quando si tratta di giovani neolaureati che di professionisti, un percorso ricco di esercitazioni e "case study" mirato all'immediato apprendimento di nuove abilità e competenze, subito spendibili sul posto di lavoro.

Le formule di maggiore successo raggiungono l'obiettivo della crescita professionale attraverso laboratori pratici, nell'ambito dei quali gli studenti si confrontano con l'analisi di casi di studio, testando subito i nuovi strumenti acquisiti e ricevendo in presa diretta riscontri sul proprio operato e indicazioni sugli obiettivi personali di sviluppo da perseguire.

Naturalmente, all'interno dei moderni programmi di master del settore business trova ampio spazio lo studio e l'utilizzo di tutti i mezzi e gli strumenti informatici che consentono di ottimizzare il lavoro, snellire le procedure e nullificare i margini di errore, come software di analisi ed applicativi gestionali.

Interessante sottolineare anche la trasformazione dei tradizionali corpi docenti: sempre più spesso, alle lezioni tenute da accademici e specialisti dei vari ambiti in cui si articola la gestione d'impresa, si affiancano professionisti con consolidata esperienza pluriennale sul campo, che valorizzano ulteriormente l'esperienza del master trasmettendo un importante know how tecnico altrimenti inaccessibile.

In crescita anche l'interessante formula dell'e-learning, divenuta in breve tempo un'alternativa sempre più apprezzata e vantaggiosa, ma anche un ulteriore canale attraverso il quale rendere accessibili conoscenze specialistiche ed integrare i percorsi di studio classici.

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