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MODULI DI LETTERATURA REGIONALE ABRUZZESE IN SCENA

L'Abruzzo del Nocecento nel panorama letterario italiano

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Una sala gremita quella del Palazzo dell'Artigianato di Via Roma che ieri, 15 gennaio, ha accolto la presentazione del terzo volume di Moduli di Letteratura Regionale Abruzzese, Il Novecento. All'incontro, sostenuto dall'associazione Archeoclub di Guardiagrele, hanno partecipato gli autori Mario Cimini, Antonella Di Nallo, dell'Università D'Annunzio di Chieti ed Elsa Flacco, docente presso il Liceo Scientifico di Guardiagrele. Ha dato avvio alla presentazione il Professor Mario Palmerio spendendo parole di sincero apprezzamento per l'opera che, a suo giudizio, dovrebbe essere obbligatoria in tutte le biblioteche. I tre volumi sono uno strumento indispensabile per la diffusione della letteratura regionale e per la rivalutazione di una zona dell'Italia che, assorbendo le influenze di Nord e Sud, ha goduto di un fermento culturale troppo spesso misconosciuto. La prospettiva storiografica viene messa da parte per aprire un confronto tra il panorama regionale e quello nazionale, valutati secondo uno sguardo fortemente sincronico. L'articolazione dei volumi in moduli nasce dall'intenzione di elaborare un tipo di letteratura pensata per la fruizione da parte del lettore. Anche questo terzo volume dedicato al Novecento, come i precedenti, è organizzato in 6 unità didattiche che indagano la letteratura regionale secondo differenti punti di vista, privilegiandone alcuni momenti. Tre moduli nati dalla mano di Mario Cimini, ideatore dell'opera, che illustrano i lavori di tre grandi autori come Gabriele D'Annunzio, il teramano Fedele Romani e Ignazio Silone, che dell'Abruzzo offre le proprie immagini. Un'intera sezione dedicata alle riviste regionali della Prof.ssa Di Nallo, che si affiancano alle più note testate nazionali costituendosi come importanti centri di aggregazione culturale. Infine due moduli, a cura di Elsa Flacco, dedicati alla letteratura della resistenza e all'Abruzzo memoriale. Non ci sono eccessi né pedanterie, ma un'apprezzabile chiarezza e ricchezza nel linguaggio che, come suggerisce il Professor Palmerio, va subito al cuore dell'argomento senza troppi giri di frasi. La ricerca e la didattica concorrono all'edificazione dei volumi che, oltre a contenere preziose pagine dedicate alla letteratura introdotte e contestualizzate a dovere, sono arricchiti da esercizi o piccoli laboratori rivolti agli studenti. Fiore all'occhiello dell'opera sono i testi d'autore fin'ora rimasti nell'ombra. La voce di Fabio Di Cocco porta in scena alcuni frammenti tratti da uno stravagante e poco noto D'Annunzio che con arguzia sferra alcune strofe in dialetto pescarese, la prosa di Fedele Romani e un articolo di Silone tratto da Romanzi e Saggi.
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