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Comitato per il “Sì alle riforme” a Guardiagrele

Nei prossimi mesi incontri e confronti

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Gianna Di Crescenzo, componente della segreteria provinciale e regionale
del PD e Maurizio Camiscia, ex consigliere comunale, raccolgono l’appello
lanciato dalla segretaria provinciale del PD  di Chieti, Chiara Zappalorto,
a «creare 100 comitati per il “Sì” alle riforme istituzionali», e gettano
le basi per costituirne uno anche a Guardiagrele, in vista
dell’appuntamento referendario del prossimo autunno. I comitati nascono
come luogo di condivisione con i cittadini sui temi del referendum e delle
riforme. Non solo iscritti al PD, dunque, ma un dialogo con quanti vogliano
dare il proprio contributo alla ripresa dell’Italia, puntando su un
cambiamento condiviso e di cui tutti  devono essere gli attori
protagonisti. Semplificazione dell’attività legislativa e miglioramento
dell’efficienza delle Istituzioni, dunque, col superamento del
bicameralismo paritario e una riorganizzazione e  divisione delle
competenze tra Stato e Regioni:  questi sono solo alcuni dei temi contenuti
nella Riforma approvata dai due rami del Parlamento. Una riforma che
l’Italia aspettava da anni, soprattutto perché richiesta dall’Europa. I
padri costituenti e le madri costituenti, prevedendo l’articolo 138 della
Costituzione, avevano intuito la necessità di adeguare la Carta
Costituzionale all’evolversi della società. Il comitato per il Sì sarà il
luogo per spiegare anche questo nei mesi che ci separano dal referendum
confermativo di ottobre. È  bene poi  ricordare  che i diritti fondamentali
contenuti nella prima parte della Costituzione sono rimasti invariati e
tutelati dalla riforma. Il vero cambiamento riguarda invece il
funzionamento della macchina dello stato, della cui impasse ci si lamenta
da lungo tempo. Ciò va anche in direzione di una revisione della spesa, con
una riduzione di ben 215 senatori ed il taglio di 315 stipendi. Negli
incontri che verranno organizzati prossimamente, alla presenza di esponenti
del Partito Democratico a tutti i livelli, di parlamentari democratici e di
esperti, si parlerà di questo, dell’abolizione delle province e del CNEL,
del diverso quorum previsto per il referendum abrogativo e delle novità che
riguardano anche consiglieri e gruppi regionali.

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