Rispetto allo scorso anno, il peggiore in assoluto per questa attività tipica italiana e molto cara al territorio abruzzese, si stima che la produzione dell' olio possa superare il 20-25%.
Per quanto riguarda l' Abruzzo, inoltre, più del 50% di questa produzione sarebbe concentrata nel territorio della provincia di Chieti.
Seguono la provincia di Pescara, con più della metà, poi Teramo e L' Aquila.
Nella nostra regione sono riconosciute tre D.O.P. Molto importanti: “Le Colline Teatine”,l' “Aprutino Pescarese” e la “Petruziano delle colline teramane”.
Nella raccolta di questo frutto succoso e prelibato si concentra l' uso di conservare l' olio per tutto l'anno, oppure venderlo a chi non ne produce.
Assaggiare l 'olio nuovo diviene quasi un rito per grandi e piccini, l' ultimo passo per assaporare un prodotto di casa propria, come solo il made in Italy sa fare. L' ingresso verso il freddo e il definitivo saluto all' estate.
Gli uliveti abruzzesi, infatti, si estendono dal mare alla montagna e sono parte integrante di un' economia che trae le sue radici letteralmente dalla terra,e, nonostante al raccolto manchi ancora un mese, l' ottimismo inizia a farsi sentire.
Raccogliere le olive è un rituale di famiglia, antico, che si articola mediante la forza del lavoro e un panorama spogliato dall' autunno, che inizia ad abbracciare la stagione invernale.
L' olio è sinonimo di ricchezza, da qui la credenza che porti sfortuna versarlo a terra.
Dopo la spremitura va fatto riposare, per permettergli di equilibrarsi, e poi può essere consumato, come da anni, con il pane.
Gli ulivi sono piante sacre, simbolo di religiosità, di luce, non a caso Van Gogh li rende protagonisti di una buona parte della sua produzione artistica.
“L' effetto della luce diurna e del cielo significa che ci sono argomenti infiniti che si trovano negli alberi d' ulivo. Per quanto mi riguarda cerco gli affetti contrastanti del fogliame, che cambia con i toni del cielo. A volte, quando l' albero mette a nudo i suoi pallidi fiori, grandi mosche blu, coleotteri smeraldo e cicale in gran numero ci volano su, il tutto immerso nel blu puro. Poi, come il fogliame assume toni più maturi, il cielo è raggiante e striato di verde e arancione e poi di nuovo, in autunno, le foglie assumono toni viola del colore di un fico maturo e questo effetto viola si manifesta pienamente con il contrasto del grande sole nel suo alone pallido di luce limone”.
Queste sono le parole di un artista, un uomo, che vede nell' albero di ulivo la rappresentazione della natura, come attraverso gli occhi di un contadino appartenente alle nostre terre: il simbolo della ricchezza frugale, dell' antichità che risiede nelle forme nodose del tronco, la forza spirituale del rito.
Ci auguriamo, dunque, che le nostre terre abruzzesi siano ricche in questa raccolta del 2015, rendendo protagoniste le grandi e le piccole aziende, portando in alto il nome e la qualità della nostra regione.
Tenendo a mente un detto popolare più che veritiero: “Olio, aceto, pepe e sale fanno saporito pure uno stivale!”