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I diritti dei malati non si toccano! Il Consiglio di Stato blocca i tagli regionali al SS.Immacolata

accolto il ricorso del centrosinistra guardiese, sconfessato il piano del duo Baraldi-Chiodi

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Le ultime vicende relative alla sanità abruzzese, con le "sorprese" positive degli ospedali di Guardiagrele, Pescina e Tagliacozzo, invitano a riflettere su come la politica Regionale sia stata completamente sorda e indifferente ai cittadini che chiedevano più partecipazione alle scelte di politica sanitaria. In Regione dovrebbero cominciare a riconsiderare la propria linea in materia di diritto alla salute. Tre blocchi in poche ore Dopo lo Stop del 14 Dicembre imposto dal Consiglio di Stato, che ha bloccato la chiusura del Ss. Immacolata di Guardiagrele, il Tar de L’Aquila, accogliendo i ricorsi dei sindaci di Pescina e Tagliacozzo e dei rispettivi Comitati ha infatti sospeso la chiusura del Pronto soccorso e dei servizi connessi nei due ospedali locali almeno fino al 25 Maggio 2011, quando ci sarà la discussione vera e propria del ricorso. Dunque la sospensiva parziale contro il ridimensionamento del Pronto soccorso del Serafino Rinaldi di Pescina e dell’Umberto I di Tagliacozzo avrà come conseguenza immediata che in entrambi gli ospedali il Pronto soccorso rimarrà “Pronto Soccorso” h24 con tutti i servizi correlati e non verrà declassato a “Punto di Primo Soccorso” h12. E questo fino all’estate 2011 Fallimento del Piano Sanitario Regionale La Premiata Ditta Chiodi-Baraldi, commisario e sub-commissario alla Sanità, vedono triplamente bocciato il loro documento di programmazione imposto dall'alto, "svelato" ai territori e alle categorie interessate solo dopo la sua pubblicazione sul BURA. Con il risultato di generare contestazione immediata e aperta, una sorta di ribellione sociale che ha raggiunto un risultato insperato, ma non imprevisto, con la determinazione ed il pressing dei cittadini, contro l’indifferenza dell'establishment regionale. L'obiettivo primario del Piano di riordino ospedaliero è sulla carta quello di rendere più efficace ed economico il sistema dell'offerta, garantendo contemporaneamente un aumento dei servizi offerti al cittadino, anche con la creazione di nuovi servizi di alta specialità ed una più equa ed uniforme accessibilità e fruizione degli stessi. Questo significa uno specifico atto di riordino della rete ospedaliera. Che mai è stato emanato! Per non parlare dei tagli verticali dei posti letto (la cancellazione immediata di 6 ospedali), invece di quelli orizzontali realizzabili con criteri di proporzionalità e uniformità. Questo è risultato del tutto irrazionale all'esame dei vari Organi di Stato e Tribunali regionali ed è stata considerata una palese violazione dei diritti dei cittadini. La trasformazione in Ospedali del territorio doveva essere avviata contestualmente alla riorganizzazione della rete dell'emergenza e del sistema delle cure domiciliari. Prima di questa riorganizzazione i piccoli ospedali devonoo rimanere aperti con i loro Pronto soccorso e con i loro ricoveri ordinari. Tutto il contrario di quello che fino ad oggi è stato fatto. Unità a Pescina e Tagliacozzo e confusione a Guardiagrele Compattezza e sollievo hanno accompagnato le reazioni a Pescina e Tagliacozzo, dove le amministrazioni e i comitati, tutti insieme, gioscono per la vittoria ottenuta contro la posizione di Chiodi tanto che un raggiante Maurizio Radichetti, Sindaco di Pescina, parlando dello "sforzo congiunto" di cittadini e amministrazione ha dichiarato: "insieme abbiamo dedicato le nostre migliori energie alla battaglia per il mantenimento di un servizio così importante per il nostro territorio. Esprimiamo grande soddisfazione perché questa decisione comincia a togliere solidità ai provvedimenti presi dalla Regione, rimarcando in questo modo l’infondatezza e l’inefficienza di delibere che sarebbero andate a danneggiare un territorio come quello della Valle del Giovenco che conta 20mila abitanti». A Guardiagrele regna la confusione! I diversi schieramenti fanno a gara per assumersi i meriti del blocco, nell'infinita battaglia a colpi di ricorsi che cercano di scongiurare la chiusura del Santissima Immacolata. A inizio mese, un primo ricorso del centrosinistra al TAR dell'Aquila era stato respinto, lo stesso TAR che poi il 14 Dicembre aveva accolto il ricorso dell'Amministrazione Comunale sancendo che almeno il Pronto Soccorso non dovesse cessare l'attività. Il 13 Dicembre intanto il Consiglio di Stato aveva già deliberato su un ulteriore ricorso del centrosinistra decidendo lo Stop al Piano Regionale e lasciando inalterata la funzionalità del SS. Immacolata. Il Sindaco Salvi rivendica i risultati La sera del 14 il sindaco Sandro Salvi aveva commentato l'ordinanza del Tar dell'Aquila con allusioni ironiche al centrosinistra. Annunciando la notizia favorevole al destino del pronto soccorso, il sindaco aveva osservato che, «a buona ragione, l'intero provvedimento di disattivazione del presidio ospedaliero di Guardiagrele deve essere sospeso. Esprimiamo piena soddisfazione», proseguiva Salvi, «perché le nostre ragioni sono state riconosciute, a dimostrazione che il nostro ricorso è evidentemente ben articolato e documentato sul piano tecnico, a riprova del lavoro svolto senza lasciare spazio a inutili speculazioni politico-intellettualistiche». La risposta del centro sinistra "E' bene che si sappia che in conseguenza del nostro ricorso, il Consiglio di Stato ha fermato il blocco dei ricoveri e, in ultima analisi, ha salvato per il momento l'ospedale dalla prevista chiusura" tiene a sottolineare Simone Dal Pozzo consigliere e legale del centrosinistra, "mentre il pronunciamento del Tar sul ricorso dell'amministrazione comunale limita i suoi effetti sul funzionamento del pronto soccorso. C'è una notevole differenza di peso tra i due provvedimenti e le istanze che li hanno ispirati. Lo diciamo senza voler sopravvalutare i nostri meriti». Importante considerare la sequenza delle decisioni. Il Consiglio di Stato ha deciso il 13 dicembre, il Tar il giorno seguente, e va notato come i due provvedimenti presentino una significativa coerenza. Dal Pozzo continua ribattendo al Sindaco e dicendo che «il sindaco Salvi farebbe bene a dire che il Tar ha limitato la sua decisione agli effetti sul pronto soccorso, senza dunque incidere sul blocco dei ricoveri che la Asl aveva già disposto, mentre lo stesso Tar è stato solennemente smentito dal Consiglio di Stato. Questo, decidendo sul nostro appello, invece, ha sospeso l'intera delibera. Ma è evidente che quando il sindaco parla di esercitazioni politico-intellettualistiche, si riferisce a se stesso». Una cosa è certa, senza il pronunciamento del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dal centrosinistra, già dal 15 Dicembre a Guardiagrele funzionerebbe solo il Pronto Soccorso e non sarebbero stati possibili i molti ricoveri nei diversi reparti di malati provenienti anche da Pescara, Manoppello e Lanciano. Una prova in più della necessità di un ospedale funzionante all'interno del nostro territorio.
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