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Anche il Consiglio di Stato dà ragione al Sindaco Micucci e conferma la regolarità delle elezioni comunali a Rapino

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E’ arrivata ieri la tanto attesa sentenza del Consiglio di Stato che, dopo il TAR Abruzzo, respinge definitivamente il ricorso intentato dall’ex sindaco Cocciaglia Rocco ed il suo gruppo contro la vittoria elettorale della lista “Insieme” capeggiata dall’attuale Sindaco Rocco Micucci.

E così, a poco più di un anno dalla vittoria elettorale, Micucci ed il suo gruppo possono scrivere finalmente la parola fine a questa vicenda.

Il ricorso di Cocciaglia era basato sul fatto che sarebbero stati compiuti errori formali nella presentazione della lista, che era stata inoltrata in due momenti, prima il 25 e poi il 26 aprile comunque entro i termini: la prima presentazione su fogli formato A4 spillati la seconda su un unico foglio A3. Entrambe nulle per i ricorrenti, ma assolutamente valide per la Corte che ha sancito che “quod abundat non vitiat” (ciò che abbonda non guasta), vale a dire che ciò che è sovrabbondante non inficia il valore di un atto.

Il Consiglio di Stato ha affermato che l’autenticazione delle firme è conforme alle regole e “non vi sono incertezze sulla volontà dei sottoscrittori di presentare proprio la lista in questione e non sono sollevati dubbi sull’identità di questi ultimi”.

Inoltre, nel ricorso si lamentava che l’Ufficio Elettorale della Prefettura avesse dato corso ad una procedura di regolarizzazione al di fuori dei rigorosi limiti individuati dalla giurisprudenza. Anche in questo caso il Consiglio ha ritenuto il motivo infondato in quanto le irregolarità possono essere sanate “se la regolarizzazione non comporta indagini istruttorie e approfondimenti incompatibili con i tempi del procedimento elettorale e con il rispetto del termine massimo di presentazione delle candidature”.

Insomma, la presentazione della lista Insieme ha rispettato tutte le regole e le procedure, pertanto le elezioni sono valide!

Soddisfatti il Sindaco Rocco Micucci e tutto il gruppo, che a questo punto attaccano duramente Cocciaglia e gli altri: “Le elezioni sono la forma più alta di democrazia e chi non accetta la volontà popolare e, di conseguenza, il ruolo assegnatogli dalle urne, non è degno di sedere in Consiglio Comunale, perché non rappresenta più nessuno. Cocciaglia e la sua lista non hanno mai accettato la sconfitta elettorale, cercando di ribaltare nelle aule di tribunale il chiaro risultato elettorale. Nonostante la sentenza del TAR non avesse dato alcuno spiraglio a sostegno delle loro teorie, hanno preferito continuare appellandosi piuttosto che accettare il risultato; questa insensata ostinazione ha provocato perdite di tempo e soprattutto ha danneggiato direttamente la comunità, che purtroppo pagherà per queste azioni della minoranza, considerato che il Comune dovrà pagare le spese legali togliendo preziose risorse alle attività dedicate al sociale. Da parte nostra riprenderemo il cammino con ancora più entusiasmo per realizzare ogni punto del nostro programma: i cittadini potranno contare su un’amministrazione ancora più presente ed efficiente, legittimata appieno dalla giustizia oltre che dalla volontà del popolo, che intende riportare ordine e legalità in un comune dove i precedenti amministratori hanno collezionato condanne per centinaia di migliaia di euro”.

 

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