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D’ALFONSO, PAOLUCCI, (DAL POZZO !?) OSPEDALE GAME OVER.

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Quando la filiera funziona, i risultati si vedono eccome. A Guardiagrele il reparto di psichiatria è scomparso in una notte con manovre furtive e premeditate e sta per arrivare la REMS, una struttura psichiatrico giudiziaria.

Quello che non vi dicono è che la REMS è incompatibile con le altre strutture sanitarie, dire REMS significa dire addio al distretto a Guardiagrele, e significa dire addio a quello che rimane dell’ospedale.

In questo gioco al massacro il teatrino della politica è stato esemplare.

Sono spariti dalla circolazione e sono diventati innominati ed innominabili, da una certa parte politica, nell’ordine:

1) il commissario alla sanità presidente della regione Abruzzo, Luciano d’Alfonso.2220 voti presi a Guardiagrele

2) il partito PD, 1136 voti presi a Guardiagrele alle regionali, partito che controlla tutto, Governo Regione e Provincia, e che ha deciso già tutto, purtroppo per noi.  

3) l’ assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci, che 350 Guardiesi di loro pugno hanno scritto sulla scheda elettorale, firmando una cambiale in bianco ad uno sconosciuto.

E’ scomparsa la vergogna, di chi poteva appoggiare un candidato locale quale Franco Caramanico o Donatello Di Prinzio, e ha preferito per motivi di partito dirottare la preferenza altrove.

Come Guardiagrele può fidarsi e contare su  rappresentanti locali del Pd e del centrosinistra che contano zero con i loro vertici?

 La REMS a Guardiagrele è il frutto di una ben precisa volontà politica targata centro sinistra.

La REMS poteva essere inserita in altre strutture quali il vecchio ospedale, che fino a poco tempo fa ospitava il distretto sanitario, quindi non proprio da buttare. Parte di quella struttura poteva essere riconvertita senza creare danno, anzi facendo un investimento utile. Questo avrebbe comportato la possibilità di mantenere senza problemi la psichiatria a Guardiagrele.

Soluzioni semplici a problemi mai posti, perché hanno agito di nascosto, come ladri nella notte.

Appellarsi all’unità è ipocrita, è difficile non credere fazioso e in cerca di visibilità  chi in piazza si è presentato con una bottiglia di digestivo, per dire che il sindaco non aveva digerito la sospensiva ottenuta da altri nei precedenti ricorsi.

Purtroppo lo stomaco brucia, la bocca è amara

 

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