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Sicurezza Agroalimentare: il Corpo Forestale vigila sulla contraffazione dei prodotti alimentari

La tracciabilità dei prodotti, il contrasto alla etichettatura illecita ed alla contraffazione degli alimenti sono al centro di una campagna di controlli, condotta dal CFS, tesa a garantire la sicurezza dei nostri cibi

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Irregolarità di natura amministrativa cui hanno corrisposto 16 sanzioni (per un importo complessivo di oltre 33.000 euro), 9 sequestri amministrativi di vari prodotti alimentari (carne, olio, aceto balsamico, budella per insaccati), 11 esercizi commerciali controllati, sono alcuni dei dati relativi alla campagna di accertamenti programmata dal CFS per il 2014 nel territorio teatino.


Gli obiettivi dell’attività posta in essere dal Nucleo Agroalimentare Forestale del CFS di Chieti per l’anno in corso sono sulla verifica della tracciabilità dei prodotti (la norma infatti garantisce al consumatore la conoscenza della “storia” e provenienza di quel che acquista), sulla corretta etichettatura (che fornisca in modo completo le indicazioni relative al prodotto, come ad esempio le scadenze o i termini massimi per il consumo), sul controllo dell’igiene dei prodotti alimentari e del cosiddetto  “HACCP” (acronimo che indica l’Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici e che sostanzialmente certifica l’esistenza di procedure utili a prevenire la contaminazione alimentare) ed infine sulla lotta alla contraffazione, una “piaga” per la salubrità di quel che consumiamo.


Questi sono alcuni degli aspetti dei molteplici filoni di lavoro del Corpo Forestale dello Stato nel comparto agroalimentare, le cui attività di controllo sono oggi indirizzate a garantire la trasparenza del mercato e la tutela del consumatore, attraverso la difesa della qualità degli alimenti (DOP, IGP, BIO), la lotta all'agropirateria ed alle sofisticazioni dei cibi e delle bevande, la salvaguardia delle tipicità e l'analisi dei complessi aspetti  e delle criticità che caratterizzano le filiere agro-alimentari nazionali, cercando di lavorare nel contempo alla crescita di “una cultura” sia in capo al produttore, sia al consumatore finale e di innescare in tal modo meccanismi virtuosi.
A volte, infatti, le infrazioni registrate sono frutto di disattenzione e/o di vera e propria mancanza di conoscenza circa il tema della sicurezza agroalimentare, a volte viceversa di comportamenti dolosi. E’ evidente come solo regole stringenti e attenti controlli possano assicurare la garanzia del benessere di tutti anche su questo tema.

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