Il recente ritorno a Guardiagrele di due degli otto volumi dei corali miniati di Santa Maria Maggiore, rubati insieme alla croce di Nicola la notte tra il 12 e il 13 settembre 1979, ha dato l’avvio ad un progetto di grande interesse: renderne fruibile il contenuto non solo visivamente, con l’esposizione nelle teche del Museo del Duomo, ma anche dal lato dell’ascolto, mediante la ricostruzione e l’esecuzione delle parti polifoniche e musicali in essi contenute.
Il compact-disc, intitolato Il Codice di Guardiagrele, è stato pubblicato lo scorso mese di settembre dalla casa discografica Tactus di Bologna, specializzata nella riedizione di “musica antica” e nella riscoperta di musicisti e compositori, soprattutto italiani, attivi tra medioevo, rinascimento e prima età barocca. Autori delle parti polifoniche e strumentali sono i componenti dell’ensemble De bon parole, egregiamente diretti da Marco Giacintucci, che è anche l’autore delle ricostruzioni strumentali, della concertazione e dei testi del libretto allegato al cd. Ai brani gregoriani eseguiti dalla Schola si alternano musiche su strumenti d’epoca, quali la viella, la cornamusa, i flauti dolci, l’organo e i “tamburi a cornice”, le cui seducenti costruzioni armoniche spesso si intrecciano con le parti polifoniche in un dialogo tra sacro e profano affascinante e coinvolgente. I 17 brani registrati, oltre un’ora di musica, sono integrati da esaustive ed interessantissime note musicologiche nel libretto allegato, in particolare per quanto concerne le varie parti polifoniche dei codici e la loro strutturazione; ovviamente molto interessante anche la conclusione dedicata agli strumenti utilizzati, a volte filologicamente ricostruiti sulla base delle testimonianze pittoriche presenti in alcuni edifici medievali abruzzesi. Bella la copertina, raffigurante la miniatura della Pentecoste, foglio staccato dal terzo volume dell’Antifonario e fortunatamente recuperato.
L’ensemble De bon parole (Marco Giacintucci, Debora Duval, Walter D’Arcangelo, Fabio Di Gabriele, Paola Incani e Emanuele Dell’Oso) ha registrato le composizioni durante il mese di febbraio 2013 proprio in Santa Maria Maggiore, oltre che nella chiesa di Sant’Antonio di Chieti; il cd, che costituisce la prima registrazione integrale assoluta dell’opera, è stato realizzato con il sostegno della Fondazione Pescarabruzzo.
Non resta dunque che immergersi nelle atmosfere solenni e rarefatte delle composizioni corali di Santa Maria Maggiore, con l’auspicio che la loro vicenda recente sia da stimolo per un maggior impegno nella tutela e promozione del nostro patrimonio storico ed artistico, troppo spesso messo in disparte.