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PRESENTATO STAMATTINA L'ULTIMO LIBRO DI GIULIO BORRELLI

"Le mani sul tg1"

La Redazione
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Si è tradotto in un invito alla riflessione e alla mobilitazione la presentazione del libro "Le mani sul TG1" di Giulio Borrelli, promosso dal circolo di Guardiagrele del Partito Democratico. La manifestazione si è tenuta in una gremitissima sala del Palazzo dell'artigianato dove Giulio Borrelli, volto del TG1 conosciuto negli ultimi 10 anni per le sue corrispondenze da New York e dagli Stati Uniti, ha percorso brevissimi tratti della sua densa esperienza nel telegiornale di RAI 1. Borrelli, che del TG1 è stato direttore per due anni durante il governo Prodi, è stato introdotto da Mario Palmerio, ex sindaco di Guardiagrele, che ha tracciato una analisi dettagliata del testo individuando le ragioni e le motivazioni di fondo del libro che ha individuato nelal difesa giustamente orgogliosa della professione del giornalista. E', poi, intervenuto Francesco Blasi, corrispondente locale del quotidiano "Il Centro" che ha messo in guardia dal pericolo delle scuole di giornalismo che, come polli di batteria, sfornano professionisti che non hanno nesuna esperienza se non quella dello studio e non certamente della realtà. L'intervento conclusivo di Borrelli è stato introdotto da Lucio Valentini, giornalista del TGR Abruzzo che ha messo in evidenza le qualità dell'autore e, soprattutto, il fatto che ci si trova di fronte ad una persona con la schiena dritta che non ha mai esitato di far prevalere la propria coscienza di professionista del servizio televisivo pubblico sulla tentazione di fare carriera. L'incontro, moderato da Amedeo Di Pretoro, coordinatore del circolo PD di Guardiagrele, si è conclusa con l'intervento, a tratti appassionato, di Giulio Borrelli. Borrelli ha chiarito come con il primo direttore, Rossella, dell'era Berlusconi (1994-1995) è iniziata una parabola discendente del telegiornale pubblico che si è trovato ad essere diretto da persona esterna (come è tuttora) che non aveva esperienza nè di televisione nè di servizio pubblico, persona direttamente collegata al governo e referente del potente di turno, una sorta di capo di gabinetto. La mattinata si è conclusa con la prospettazione di uno scenario probabile che potrebbe a breve realizzarsi con la presidenza della Repubblica e le istituzioni (compreso il servizio televisivo) nelle mani di una sola persona che, con il potere politico, detiene anche il potere mediatico e dell'informazione. Di fronte a questa prospettiva c'è stato un invito a tutti, partiti, associazioni, singoli, a mobilitarsi e ad "usare il telecomando".
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