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Piano neve: botta e risposta fra Di Giuseppantonio e D'Amico

I due importanti esponenti del panorma politico abruzzese si confrontano sula questione dei finanziamenti per la prossima stagione invernale

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Le province abruzzesi necessitano anche quest'anno di un adeguato piano d'emergenza neve in vista dell'imminente inverno.

 

 

Il presidente della Provincia di Chieti e dell'Unione delle Province Abruzzesi, Enrico di Giuseppantonio, lancia a tal proposito un monito al Governo e alla

Commissione Europa per sollecitare lo stanziamento di fondi necessari alla predisposizione di mezzi e personale, fino ad ora non ancora garantito.

 

 

In mancanza di finanziamenti, l'ente povinciale non potrà garantire lo sgombero delle strade innevate, creando enormi disagi, se non addirittura pericoli, per

automobilisti, mezzi di trasporto e a per le attività urbane in generale.

 

 

L'esperienza dello scorso inverno testimonia come siano stati necessari un milione e mezzo di euro solo per il territorio chietino, somma sborsata dalla Provincia

e successivamente non rimborsata dal Governo in maniera adeguata.

 

 

In seguito ai sempre più frequenti tagli da parte delle istituzioni centrali e all'indiffenza degli organi amministrativi superiori, Di Giuseppantoio è pronto a

sottoporre il caso all'attenzione della prefettura, al fine di garantire, in futuro, maggiore sicurezza ed efficienza ai cittadini.

 

 

A rispondere a tale protesta è il capogruppo del Pd nel Consiglio Provinciale di Chieti, Camillo D'Amico, il quale riconosce come fondate le richieste avanzate dalle

province abbruzzesi.

 

 

Il consigliere Pd sostiene tuttavia che gli enti locali stessi, quali Province e Regione, siano nelle condizioni di recuperare risorse finanziarie dai propri bilanci,

associandoli alle risorse inviate dal Governo.

 

 

Un'apposita commissione incaricata di verificare la disponibilità di percentuali attive e passive, al fine di recuperare le quote destinabili al piano nerve, ha inoltre

riscontrato sospette transizioni finanziare (o, come le definisce lo stesso D'Amico, "spese allegre") da parte di espondenti della giunta Di Giuseppantonio.


I fondi dunque non mancano, anzi sono in attesa di essere sfruttati da diverso tempo.

 

 

D'Amico ritiene dunque che la situazione non possa essere risolta se non tramite la collaborazione integrata degli organi politici locali, al fine di risollevare la

Regione dalla crisi finanziaria e strutturare un programma di intervento utile al cittadino.

 

 

"La competenza della manutenzione delle strade - afferma inoltre D'Amico - oltre che delle scuole ed il coordinamento in materia urbanistica, ambientale e di

trasporto pubblico locale, saranno le funzioni ancora previste in capo alle nuove province dopo il processo di riordino."

 

 

 

 

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