Partecipa a GuardiagreleWeb.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Una firma per ridurre gli stipendi d'oro dei deputati

Proposta di referendum popolare abrogativo dell'Unione Popolare "Contro la Casta"

Condividi su:


Negli orari di ufficio, presso tutti i comuni, e quindi anche a Guardiagrele, si vota per la proposta di Referendum CONTRO LA CASTA.
I media non pubblicizzano l'evento, ma la raccolta firme per tagliare gli stipendi d'oro ai parlamentari è in azione già dal 12 maggio, grazie alla spinta dell'Unione Popolare, unico componente il Comitato Promotore Referendum, che non gode di alcun finanziamento pubblico, provvedendo quindi a proprie spese alla campagna referendaria.
Nonostante il boicotaggio mediatico, l'affluenza è elevata, soprattutto grazie al passaparola tramite social network: la pagina Facebook dedicata alla petizione, "UP FIRMA PER ABROGARE STIPENDI D'ORO DEI PARLAMENTARI" ha raggiunto più di 27 mila adesioni, e cresce di giorno in giorno.

Legittimità costituzionale del Referendum:
Proposta di referendum popolare abrogativo – ai sensi dell’art.75 della

Con  l’abrogazione della disposizione di cui all’ 2 della legge 1265, n. 1261, ai Parlamentari non verrà più corrisposta la “diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma”. Resta comunque ferma la corresponsione dell’indennità disciplinata dall’Art 1 della predetta legge.

 

La scelta di non proporre l'abrogazione dell'art. 1 della legge nasce dall"esigenza di non incorrere nel rischio  incostituzionalità del referendum. Va infatti rammentato che l' art.96 della costituzione recita : "i membri del Parlamento ricevono un'indennità stabilita dalla legge".

Ne deriva che l'abrogazione della norma che attua il dettato Costituzionale ( appunto L'art. uno della legge 1265) lascerebbe un vuoto normativo in una materia coperta da disciplina costituzionale.

L'abrogazione dell' art 2, che prevede l'erogazione di una diaria a titolo di rimborso spese, non mette a rischio la legittimità costituzionale del referendum.

Peraltro va osservato che quest'ultima norma prevede un "rimborso spese" in cifra fissa uguale per tutti e senza l'obbligo di dimostrarne l'effettiva spesa. La stessa cosa  prevista per cosiddetti rimborsi elettorali: un vero e proprio ossimoro molto lucroso.

Al di la delle considerazioni politiche e morali a sostegno della proposta, merita di essere preso in considerazione anche il dato del significativo beneficio che deriverebbe alle disastrate casse dello stato.

L'indennità infatti costa ben 48.000 euro all'anno per ciascun parlamentare: quasi un raddoppio dell'indennità di cui all'art.1.

Tutti i cittatidini, pertanto, sono invitati a dare il loro contributo per una questione che interessa il futuro di un Paese che sembra essere tutt'altro che promettente.

Condividi su:

Seguici su Facebook