Partecipa a GuardiagreleWeb.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Guardiesi, venite al Consiglio Comunale

La minoranza lancia l'appello: "è fondamentale partecipare affinchè ognuno si renda conto di ciò che accade"

Condividi su:
Purtroppo la quasi totalità delle sedute del Consiglio Comunale, l’unico momento in cui i cittadini hanno la possibilità di rendersi conto dello reale svolgimento dell’attività consiliare e di come viene esercitato ed applicato il mandato elettivo da parte dei singoli consiglieri, registrano sempre una platea vuota. Eppure il guardiese, se decidesse di assistervi, si renderebbe conto di molte cose. E se pure non si volesse prestare attenzione alla forma, ma alla sostanza, rimarrebbe ugualmente deluso. Infatti, all’orario prestabilito per la seduta, ovviamente deciso dalla maggioranza, di solito è presente e già seduta ai banchi soltanto l’opposizione. Il centrodestra arriva con calma, alla spicciolata, e se tutto va bene si inizia con la solita mezz’ora di ritardo. Ma la noia regna sovrana nei banchi di fronte a noi: si sbadiglia, si gioca con il cellulare, si guarda la partita sul computer, si esce in gruppo a fumare. E si innervosiscono se noi approfittiamo dell’unico luogo deputato e rimastoci per adempiere al nostro dovere di amministratori: informarci, chiedere chiarimenti, suggerire migliorie, anche criticare o contestare, perché no? In realtà anche gli assessori, il sindaco e il presidente del consiglio sembrano essere disturbati dalle nostre domande, dai nostri ragionamenti. Quando rispondono ai nostri quesiti, e non sempre lo fanno, usano un tono alterato, unatteggiamento di superiorità o di strafottenza. Insomma, loro sono al comando, hanno i cosiddetti numeri, e noi siamo solo un elemento di fastidio. Meglio non va quando ci offriamo di collaborare. Gli emendamenti, anche se sono migliorativi dei dispositivi da loro presentati, vengono accolti con diffidenza, e i consigli su come evitare future rogne, declinati con indifferenza. Le rare volte che si ode la voce del primo cittadino, è per sbraitare contro l’opposizione, sempre rivolgendoci qualche accusa. L’ultima volta ci ha urlato contro per l’immobilismo del governo Monti! E se il microcosmo è sempre rappresentazione del macrocosmo, una sala consigliare di un comune non è altro che la riproduzione, in piccolo, di ciò che avviene anche alla Camera e al Senato. Sarà dura ridare “sacralità” e dignità alle istituzioni dopo un ventennio di berlusconismo e di imperio della Lega che rifiuta persino il tricolore e l’inno nazionale. Ultimo appunto: ripetutamente abbiamo fatto presente in sede di Consiglio, ed anche per iscritto, della mancanza di manifesti che avvisassero i cittadini dello svolgimento dell’Assemblea. Le risposte da parte della maggioranza sono sempre state evasive e di sufficienza, e qualche volta ci si è giustificati dicendo che era per evitare la «spettacolarizzazione». Ma è diritto dei cittadini essere informati riguardo le decisioni che vengono prese a nome e per conto loro e che riguardano il loro futuro. A tal proposito parlano chiaro l’art. 8 comma 7 dello Statuto Comunale («Il Consiglio comunale conforma l’azione complessiva dell’ente ai prinicipi di pubblicità, trasparenza e legalità ai fini di assicurare imparzialità e corretta gestione amministrativa») e l’art. 31 comma 8 del Regolamento del Consiglio Comunale («Il Presidente, in occasione di ciascuna riunione del Consiglio, assicura forme supplementari di pubblicità e diffusione al fine di favorire il più possibile la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa»). Invece, aldilà di qualche manifesto affisso nel centro storico e poco fuori, la maggior parte del territorio rimane all’oscuro delle convocazioni, ma se si tratta dell’installazione di un nuovo contenitore dei rifiuti o di un nastro da tagliare alla presenza di autorità, allora, guardiesi, stare sicuri che sarete abbbondantemente informati!
Condividi su:

Seguici su Facebook