Una messa nel trigesimo dalla scomparsa di Rocco Di Giuseppe, fondatore e storico presidente dell'Ente Mostra dell'Artigianato Artistico Abruzzese. Così sono riprese ieri le funzioni religiose nella cappella di Palazzo dell'artigianato, l'ex convento delle suore francescane di Gesù Bambino oggi sede dell'Ente Mostra. La prima celebrazione sacra dopo oltre un decennio è stata officiata da padre Bonaventura Del Romano, presenti i familiari di Di Giuseppe, che era presidente onorario dell'Ente, e l'intero consiglio d'amministrazione della Mostra capeggiato dal presidente Gianfranco Marsibilio e dal suo vice Pietro Rosica. Per l'amministrazione comunale c'era il vice sindaco Pierluigi Dell'Arciprete. Oltre un centinaio i partecipanti all'evento, accalcati nella piccola cappella e nell'ingresso di via Roma.
Con un intervento di Marsibilio, al termine della funzione è stato rinsaldato il legame tra la città del ferro battuto e le suore francescane. Suor Elisa, tra le religiose residenti nel convento all'epoca del passaggio alla Mostra, ha ricevuto in dono dall'Ente un crocefisso in ferro battuto. Una mattonella con la preghiera ufficiale dell'Anno nicolaiano (il millenario dalla morte di San Nicola Greco che si celebra a Guardiagrele fino al prossimo maggio) è stato invece il dono offerto dal Comune.
Per tre settimane l'ente presieduto da Gianfranco Marsibilio ha lavorato alla ristrutturazione degli ambienti della chiesetta, normalmente destinati a ospitare l'esposizione degli ori di pregio (Orodautore nella 41a edizione, la scorsa estate) nel corso della Mostra che si tiene ogni anno nei primi venti giorni di agosto. Sono tornati i banchi per i fedeli e l'altare è stato addobbato come prevede la liturgia. La cappella dell'istituto delle suore francescane non era stata mai sconsacrata per un accordo tra l'ente e la Curia nella fase del passaggio di consegne dello storico edificio risalente al Settecento, uno dei palazzi di maggiore valenza artistica e architettonica del borgo antico, sede del convento e della scuola a partire dal 1886, quando la famiglia che l'aveva eretto lo cedette all'ordine francescano. «Nella prima funzione», spiega Marsibilio, «abbiamo appunto voluto commemorare la figura del nostro fondatore, che all'acquisizione del convento aveva lavorato per anni in vista di stabilirvi la sede permanente dell'Ente Mostra, come poi è stato».
La cappella sarà presto dotata di tutte le suppellettili previste dalla liturgia grazie alle offerte dei fedeli che verranno gestite dall'Ente. «La chiesetta del convento», spiega Rosica, «è un topos storico della memoria guardiese. Molti di noi hanno frequentato l'istituto delle suore, vero punto di riferimento della vita cittadina, e per questo l'Ente si è impegnato per il ritorno del luogo di culto al vecchio splendore, come molti lo ricordano e come noi lo vogliamo», osserva, «testimoniando la nostra missione votata non soltanto all'artigianato artistico, ma anche al recupero funzionale di un contenitore che dovrà simboleggiare l'amore dell'Abruzzo e degli abruzzesi per le origini proiettate in un futuro di innovazione nel solco della tradizione».
Si devono al volontariato prestato da alcuni soci dell'Ente i lavori di ripristino della cappella. «Voglio ringraziare», commenta Marsibilio, «tutti coloro che hanno prestato la loro opera con entisuiasmo, e in particolare Giuseppe Amore, Tonino Di Bartolomeo e Augusto Morelli, senza i quali la riapertura non sarebbe stata una realtà in così pochi giorni».
Con il ritorno della cappella alle funzioni religiose si è riaperto il capitolo dei quadri dipinti da Federico Spoltore che adornavano le pareti accanto all'altare. «Si tratta di dipinti realizzati negli ultimi anni Sessanta», spiega il direttore artistico della Mostra, Gabriele Vitacolonna, «opere che secondo gli accordi sul rilascio del palazzo sarebbero ritornate a Guardiagrele a condizione della ripresa della liturgia nella cappella. Si tratta», è la descrizione di Vitacolonna, «di tele raffiguranti San Giuseppe falegname e l'Annunciazione, due lavori notevoli sotto il profilo artistico e dell'iconografia sacra».
L'Ente e il Comune hanno già inoltrato una richiesta di restituzione al convento delle suore francescane di Assisi, dove i quadri si trovano fin dal trasloco dalla città del ferro battuto. «Stiamo lavorando al ritorno delle tele nella cappella con un fitto scambio di corrispondenza», anticipa Pietro D'Amico, rappresentante dell'amministrazione comunale nel consiglio d'amministrazione dell'Ente Mostra.