In principio uova lessate e benedette da consumare durante la colazione della domenica di Pasqua, alla fine del digiuno del venerdì. Uova nel ventre dei tradizionali pupa e cavalluccio da regalare ai bambini, per augurare fertilità e prosperità . Negli anni uova colorate e di cioccolato incentrate su un cartone animato ed una squadra di calcio e chissà se la commercializzazione ha fatto dimenticare la sua forte valenza simbolica, il suo simbolo di vita.
La tradizione di scambiarsi uova di Pasqua è fortemente legata al culto di Eostre, divinità pagana della fertilità dei campi. Nelle tradizioni pagane si celebrava il suo ritorno scambiandosi uova sacre sotto l’albero magico del villaggio, usanza che collega la Dea alle divinità arboree della fertilità . Culto collegato all’equinozio di Primavera del mondo celtico. Simbolo di Eostre è il coniglio o la lepre, scelti non solo per le doti riproduttive ma anche perché, secondo i Germani, le aree nere della luna rappresentano la lepre.
L’usanza dei Persiani seguita nel tempo da altri popoli antichi quali gli Egizi, i quali consideravano il cambio di stagione una sorta di primo dell'anno, seguirono i Greci e i Cinesi. Spesso le uova venivano decorate a mano o colorate con sostanze naturali.
L’usanza dello scambio di uova decorate si sviluppò poi anche, nel Medioevo come regalo alla servitù. Inoltre si diffuse anche la tradizione della creazione di uova artificiali fabbricate o rivestite in materiali preziosi quali argento, platino od oro, ovviamente destinate agli aristocratici e ad i nobili. Nel medesimo periodo l’uovo decorato, da simbolo della rinascita primaverile della natura, andò ad intrecciarsi con la religione Cristiana divenendo il simbolo della rinascita dell’uomo, della morte e risurrezione di Cristo e di ogni credente.
Scambiarsi un uovo, un simbolo di rinascita.