Ristorante il Vignale, “Amici di Rapino”, pasticceri e non ed una Giuria illustre pronta ad assaporare e giudicare il dolce locale preparato nei giorni delle festività pasquali. Anche un dolce è storia e tradizione, porta con sé miseria, odori ed ingredienti di un tempo. Un passato povero e contadino che non poteva permettersi di regalare un giocattolo ai propri figli, una bambola o un cavallo. Brave massaie che con ingredienti semplici del luogo come farina, uova, olio o strutto, cioccolato, mandorle e mostocotto donavano un sorriso ai loro bambini realizzando alle femminucce una pupa ed ai maschietti un cavalluccio (si pensi che, in origine, veniva fatto anche un manico sul dorso del cavallo in modo che i bambini potessero immaginarlo come un vero giocattolo). Venivano consumate solo dopo la consueta benedizione degli Ottavi di Pasqua.
Premiato il tramandarsi dell’usanza di generazione in generazione, di casa in casa, di paese in paese. Ogni paese ha un suo modo di realizzarla e nonostante al concorso potessero partecipare tutte le pastamandorle abruzzesi la Giuria, composta da Emanuele Forcone, campione italiano e vice campione mondiale di pasticceri; Federico Anzellotti, presidente della confederazione italiana pasticceri; Lorenzo Pace, presidente confederazione italiana cuochi di Pescara; Andrea Di Felice, presidente federazione regionale cuochi; Peppino Tinari, chef internazionale con stella Michelin, ha preferito quella tipica della zona, dei nostri piccoli paesi. Valutati gli ingredienti semplici, la bianca decorazione con albume e zucchero al velo e la spennellata eseguita con il chiaro (acqua, zucchero e cacao bolliti) e non solo cioccolato fondente.
Primo premio, per la sezione pasticceri, spetta alla pupa realizzata dalla Pasticceria di Leo Filomena di San Martino sulla Marrucina (nella foto). Una tradizione ed un’esperienza di famiglia che si sussegue da più di quarant’anni; secondo premio a quella della Pasticceria di Pensiero Cristina di Rapino. Per la sezione casalinghe, il primo premio è per la pupa di Annalisa Fosco, secondo di Mariano Grosso. Quattro premi, quattro pupe come sorte ha voluto.
L’associazione culturale “Gli amici di Rapino” raggiunge il dolce obiettivo: quello di rivalutare e promuovere un territorio ricco di usanze e costumi, che altro non sono che lo specchio di noi stessi in un tempo passato.