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14 DICEMBRE, ore 10.30: sul palco (finalmente) la cultura ROM

Fa tappa a Guardiagrele un evento unico dedicato a una cultura antica quanto incompresa, quella dei Rom: al Cinema Teatro Garden approda il 20' Festival "Alexian &INTERNATIONAL FRIENDS"

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Già, "finalmente", finalmente in un piccolo paese si assiste alla presentazione di un libro, di un film e di un festival completamente dedicati ai Rom, "genti libere" come dice il titolo del libro del Prof. Santino Spinelli, uno che la storia del suo popolo la racconta da anni.
Un curriculum sterminato quello del professor Spinelli, in arte Alexian, due lauree all'Università di Bologna, una cattedra all'Università di Chieti, vincitore di numerosi premi fra cui ilPremio Flaiano nel 1994 e l'"Ethnoworld Award 2003" dell’ Università Bocconi di Milano, vicepresidente nel 2003 del Parlamento dell'IRU e scrittore di numerosi libri sulla cultura Rom, la sua poesia  "Auschwitz" dal 2012 orna,nelle vicinanze del Parlamento di Berlino,il monumento dedicato alla memoria dello sterminio di Rom e Sinti. Insomma un vero e proprio "ambasciatore dell'arte e della cultura Rom nel mondo",  titolo attribuitogli dal  Presidente della Romani Union International.


L'evento, organizzato dal Comune di Guardiagrele e dall'associazione FederArteRom, sarà moderato da Fabio di Cocco e vedrà la partecipazione in videoconferenza di Moni Ovadia, scrittore, compositore e drammaturgo di fama internazionale.
L'apertura dell'evento è affidata alla proiezione del cortometraggio di una giovane regista abruzzese, Mariangela Fasciocco.
"I viaggiatori della luna" (PREMIO DEL PUBBLICO nella sezione PALMARES Hyéres en courts, al Films Femmes Méditerranée 2012 di Marsiglia, premio MIGLIOR COLONNA SONORA al KALAT NISSA FILM FESTIVAL, fra i tanti), parla di una famiglia di Rom abruzzesi alle prese con l'allestimento di un parco divertimenti che trova in un anziano del luogo un inaspettato alleato e confidente. Per quanto interamente girato in Abruzzo il corto,per il suo taglio antropologico, è sottotitolato in italiano perché recitato in romanés, la lingua dei Rom e dei Sinti.


Una lingua che porta con sé il vento dei Balcani, profumi di Turchia e il suono di mille violini, una lingua che da troppi anni racconta storie di incomprensioni, sofferenze e pregiudizi e che vorrebbe iniziare a narrare la storia del suo popolo, di quanto belle sono le sue spose quando lasciano la casa e di come può spezzarti l'anima il suono degli ottoni.


Le diversità vanno conosciute, ascoltate. I Rom in Abruzzo e in molte regioni dell'Italia centro-settentrionale ci vivono dal XV secolo, da sempre sono cresciuti con noi e da noi, quasi sempre, sono stati allontanati. In un mondo di persone che non fanno che mirare ad essere tutte uguali la diversità diventa àncora di salvezza e allora, davanti ad eventi come questo, tra l'altro completamente gratuito ed aperto a tutti, bisogna spegnere i telefoni, aprire le orecchie e fare tanto spazio nel proprio cuore; bisogna ricordare che le immagini che ci arricchiscono non si trovano dietro uno schermo ma viaggiano costantemente sotto i nostri occhi.

 

Trailer cortometraggio "I Viaggiatori della Luna"  di M.Fasciocco

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