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La memoria ritrovata

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Tornano a Guardiagrele i reperti superstiti della collezione di don Filippo Ferrari. In esposizione permanente nella prima sala del Museo Archeologico, intitolato proprio al parroco-archeologo dilettante che nei primi anni del ‘900 scoprì la necropoli di Comino, è possibile per la prima volta ammirare decine di oggetti e documenti che testimoniano l’attività di questo prete singolare. E’ stato l’Archeoclub di Guardiagrele, che da anni gestisce il Museo per conto del Comune, a rendere possibile il ritorno del materiale, che giaceva da decenni nei magazzini della Soprintendenza Archeologica di Chieti. L’origine dei reperti è quanto mai movimentata e per ripercorrerla è necessario ricordare la vicenda personale di don Filippo. Il parroco del duomo, appassionato di storia e antichità, era riuscito nel giro di diversi anni, grazie alla collaborazione dei contadini di Comino, a mettere insieme una sessantina di corredi sepolcrali, descritti e illustrati nel volume che pubblicò nel 1913 e che gli costò una denuncia per scavi clandestini e un conseguente processo. Assolto in sede giudiziaria, subì tuttavia il sequestro del materiale, che fino al 1939 rimase sigillato in alcuni armadi in casa sua, per poi essere portato nei locali dell’attuale biblioteca, in attesa di essere sistemato in un futuro museo civico comunale. Ritardi nei lavori di allestimento e l’arrivo della guerra a Guardiagrele provocarono il saccheggio e la dispersione del materiale, di cui resta unica testimonianza, anche fotografica, nel libro di don Filippo. I pochi oggetti recuperati, trasportati nei magazzini della Soprintendenza per motivi di sicurezza, sono tornati oggi a Guardiagrele per essere per la prima volta esposti al pubblico. Per l’occasione l’Archeoclub di Guardiagrele ha ideato e progettato una nuova vetrina per accogliere adeguatamente il materiale che comprende, oltre ai reperti superstiti della collezione Ferrari (olle, vasellame di varia tipologia, punte di lancia e altri oggetti), anche disegni, appunti autografi e il manoscritto del libro del 1913. La vetrina è stata realizzata da artigiani del posto, con il contributo economico del Comune di Guardiagrele e di alcuni sponsor privati: COMETA, MITEA e CEIE POWER. La scelta del materiale da esporre e il successivo allestimento si devono al personale della Soprintendenza Archeologica di Chieti, che ha accolto con favore l’iniziativa dell’Archeoclub. Il Museo di Guardiagrele, che oltre alla sala con i reperti di don Filippo comprende altre cinque stanze, espone circa 40 corredi provenienti dalle sepolture rinvenute nello scavo condotto a Comino tra il 1998 e il 2005. L’ingresso e gratuito e gli orari di apertura, dal 1° al 20 agosto, sono dalle 10 alle 12:30 e dalle 17 alle 20.
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