Prima dell'abbondante nevicata che ha attirato tutte le attenzioni dei nostri lettori, sulle pagine del noto social network Facebook, ci sono state diverse riflessioni sull'uscita poco felice del Premier Monti sul posto fisso di lavoro e sulla noia che questo comporterebbe. Alcune riflessioni credo nascano spontanee. I dati Istat per l'anno 2011, parlano di 22.903 mila persone occupate, con circa 23mila persone in meno rispetto all'anno precedente. Il tasso di disoccupazione si attesta all'8,9%, il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 31,0%: tra i 15 e i 34 anni più di un milione di giovani cerca lavoro e non lo trova. La noia, quindi, potrebbe essere più plausibile pensare che venga nel periodo di attesa che segue l'inutile invio dei CV alle varie agenzie interinali che non chiamano quasi mai, o dopo i colloqui presso le aziende che ti liquidano con un "le faremo sapere" e non faranno mai sapere nulla perchè, spesso, se non hai la conoscenza giusta nel posto giusto, quel posto non sarà mai tuo. E questo, nella speranza che nessuno si scandalizzi, vale anche per i concorsi pubblici, a qualsiasi livello. Come si fa a parlare di noia da posto fisso se i ragazzi faticano anche solo ad avere il primo lavoro?! E' vero, il fatto di avere sempre nuovi stimoli, confrontarsi su più esperienze, non può che essere positivo e gratificante. Ma ciò che manca oggi è proprio la base di partenza. Non è una questione di fisso o non fisso, ciò che manca è un posto di lavoro. Per non parlare di tutte quelle persone, un pò più grandi di età, con tanto di famiglia a carico, che vengono licenziate in corso d'opera e che quasi sicuramente faticheranno a trovare un nuovo posto di lavoro. L'uscita non è stata sicuramente delle più condivisibili. I giornali, parlando del tasso di disoccupazione giovanile, hanno parlato di livello record. I giovani si aspettano ben altri record dalla tanto amata Italia e dai suoi politici.