Tradizione più antica della pastamandorla è la così detta “pasta di tarallo”: una pasta semplice fatta con ingredienti poveri, reperibili in casa, come latte, uova, olio, farina e zucchero. Ciò che la caratterizza è l’uovo sodo usato per decorazione, posto sulla pancia della bambola o del cavallo. Usata dalle nostre nonne prima della seconda Guerra mondiale, in un periodo di carestia, ed ancora in uso nel chetino e nel pescarese. Realizzarla è molto facile, ingredienti: 1 KG. DI FARINA; 6 UOVA; 3 BICCHIERI DI ZUCCHERO; 2 BICCHIERI DI LATTE; 2 BICCHIERI DI OLIO DI OLIVA 2 BUSTINA DI LIEVITO PER DOLCI. PREPARAZIONE: sulla spianatoia formare una fontana con la farina e lo zucchero. Sbattervi, al centro, le uova ed amalgamare un po’ per volta l’olio ed il latte, usato per sciogliere il lievito. Formare ora le figure desiderate aiutandosi con la farina o con stampi in vendita nei vari negozi di casalinghi. Lessare un uovo ed aggiungerlo nel mezzo del dolce e, con due strisce di impasto, formare su di esso una croce. La decorazione di un tempo si fermava qui ma, volendo, possiamo aggiungere delle codine o palline di zucchero colorate. In forno a 160º per circa 30 minuti.