Partecipa a GuardiagreleWeb.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

AIDS : UNA MINACCIA COSTANTE

Condividi su:
E’ il 1982 quando si iniziano a registrare i primi casi di Aids in Italia. In meno di trent’anni circa 63 mila persone sono state colpite da questa malattia, e 40 mila sono già decedute. Ogni anno si registrano quasi 4ooo nuovi casi. Secondo i dati forniti dal Centro operativo Aids dell’Istituto Superiore della Sanità, due persone su tre che contraggono l’infezione sono stranieri, l’età media in cui viene contratta è di 35 anni per le donne e 39 per gli uomini, la causa principale di trasmissione è quella sessuale, gli eterosessuali sono i più colpiti, e la maggior parte dei casi si registrano nel Centro-Nord. In Italia il virus dell’HIV infetta una persona ogni due ore, i sieropositivi sono circa 150.000, ma grazie a farmaci specifici che tengono sotto controllo il virus all’interno dell’organismo, il numero dei malati di Aids si è ridotto di 4.000 casi l’anno ed oggi sono circa 22 mila. Questi sono i numeri di una malattia che fa paura a tutti, per la quale tanto si sta facendo da parte della medicina e dei politici, ma la consapevolezza del problema rimane ancora scarsa. Quest’anno il contributo maggiore arriva proprio dal nostro Paese (nonostante per il secondo anno consecutivo non abbia versato le proprie quote al fondo mondiale per la lotta contro l’Aids, la tubercolosi e la malaria) con il vaccino anti-aids, scoperto da un gruppo di ricercatori del Centro nazionale Aids guidato dalla dottoressa Barbara Ensoli. Il vaccino si basa interamente su una proteina specifica del virus che permette a quest’ultimo di replicarsi e quindi di diffondere l’infezione in tutto il corpo umano. Andando a colpire tale proteina si riesce a bloccare proprio la fase di riproduzione, arrestando così l’evoluzione patologica del virus: i pazienti dopo 48 settimane di trattamento hanno visto rafforzarsi il proprio sistema immunitario. La giornata mondiale contro l’Aids è stata istituita per la prima volta nel 1988 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, al fine di tenere viva l’attenzione pubblica sui progressi per la lotta contro questa malattia: tanto è stato fatto, ma tanto si deve ancora fare. Il Ministero della Salute ha lanciato una campagna rivolta soprattutto alle persone con un’età compresa tra i 30 e i 40 anni, premendo sull’importanza del test dell’hiv come modo per limitarne la diffusione. Spot televisivi, video in rete, cartelloni pubblicitari, un’iniziativa su facebook con l’obiettivo di sensibilizzare d informare su una malattia che può essere combattuta con la prevenzione ed il riconoscimento precoce della malattia che permette il recupero immunologico e la possibilità di sopravvivenza dei pazienti. Fondamentale è anche rivolgersi ai più giovani, che sono il nostro futuro, che hanno i primi rapporti sessuali intorno ai 16 anni e che spesso sottovalutano o addirittura ignorano i rischi che si corrono con rapporti sessuali non protetti. Tante persone hanno storto il naso quando Papa Benedetto XVI ha segnato un’apertura importante alle esigenze dei nostri tempi, parlando, per la prima volta nella storia della Chiesa, dell’uso del preservativo. Si è parlato di singoli casi giustificati, come quello delle prostitute, intesi come atti di moralizzazione e di responsabilità. Dunque prevenzione, responsabilizzazione, e umanizzazione della sessualità: parole chiave per un futuro migliore.
Condividi su:

Seguici su Facebook