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Chi è senza peccato scagli la prima pietra!!!

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La vera differenza che intercorre tra gli esseri umani non sta di certo nello sbagliare: c’è chi sbaglia di meno, c’è chi sbaglia di più, chi in un senso chi in un altro, ma bene o male tutti prima o poi incapperanno in qualche errore. Errori di valutazione, errori di giudizio, errori di relazione, errori di vita. La vera differenza, che permette di distinguere tra persone mature e infantili, umane e meno umane, umili e orgogliose, è ciò che si impara dagli errori commessi. Anzi, a dirla tutta, la prima differenza sta nel mettersi in discussione e smettere di fare come Adamo ed Eva continuando ad attribuire le colpe sempre e solo agli altri. Quell’indice è bene iniziarlo a puntare verso se stessi. Solo così si può riconoscere di essere umani e quindi fragili, di non essere perfetti e onnipotenti e di essere così meno duri con se stessi e di conseguenza con gli altri. Dopo un primo esame di coscienza dove cerco di mettermi in discussione e valutare il più possibile le cose con obiettività e fare una sorta di bilancio delle mie e altrui colpe, la seconda vera differenza tra persone intelligenti e non intelligenti, e badate bene parliamo di intelligenza di vita, è quella di trarne del buono dagli errori fatti. E invece qualcuno credi essere impeccabile, ha la presunzione di giudicare gli altri e mormorare. E mormorano per rabbia, per invidia o per il semplice gusto di ferire. Badate bene. Come diceva Padre Pio ai suoi figli spirituali: “La lingua è un fuoco che brucia una foresta. Dovrete rendere conto anche di una sola parola cattiva, cioè carica di malizia ”. Pecca di maldicenza colui che “senza un motivo oggettivamente valido, rivela i difetti e le mancanze altrui a persone che li ignorano”. E la malizia del peccato consiste in questo: si distrugge la reputazione e l’onore di un fratello, il quale nell’ambiente in cui opera ha diritto a godere di stima, senza la quale la vita gli diventerebbe difficile o impossibile. Nella mormorazione oltre a mancare di carità si esprimono giudizi, contravvenendo a quanto dice Gesù: “Non giudicate.” (Lc 6, 37). Il Padre ammoniva: “Solo Dio può giudicare, non noi”. Anche se vediamo un delinquente, non possiamo dare su di lui nessun giudizio: solo Dio può vedere fino in fondo il cuore dell’uomo; né possiamo fare gli scandalizzati di fronte agli sbagli altrui, altrimenti il Signore permette che noi battiamo la testa nello stesso errore. Per fortuna esistono persone che non si lasciano condizionare dai giudizi altrui e si lasciano aperta la strada del dare una possibilità a chi si ha davanti, facendo così cadere la forza del peccato della mormorazione. Dio esiste, ma non sei tu! Quindi rilassati.
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